Egitto, sciopero generale contro Mubarak L'esercito: "Legittime le ragioni della protesta"

Il coprifuoco non ferma le proteste. L'esercito arriva nel paradiso di Sharm, turisti in fuga. Mubarak delega al governo l’avvio del dialogo con l'opposizione. Arrestati sei giornalisti di al Jazeera: sequestrato il materiale filmato e le telecamere. Il ritorno in piazza di El Baradei

Egitto, sciopero generale contro Mubarak L'esercito: "Legittime le ragioni della protesta"

Il Cairo - La situazione in Egitto è ancora nel caos. Nel corso di una riunione con il nuovo premier Ahmad Chafic Mubarak ha fissato le priorità del nuovo governo cominciando dalla "necessità di ristabilire la calma e la stabilità". Mubarak ha auspicato anche "maggiori riforme politiche" senza fornire ulteriori precisazioni. Intanto si apprende che il presidente ha chiesto al primo ministro Ahmed Shafik di mettersi in contatto con le opposizioni. Le forze armate giudicano "legittime" le rivendicazioni del popolo egiziano che protesta da una settimana contro il governo. È quanto si legge in un comunicato ufficiale.

Arrestati poi rilasciati giornalisti di al Jazeera Sono stati liberati i sei reporter della rete satellitare al Jazeera che erano finiti in manette. I giornalisti erano stati fermati a un checkpoint dell’esercito all’esterno dell’Hilton hotel della capitale.

I timori di Israele Israele teme che la rivolta in Egitto porti al potere i fondamentalisti islamici come accadde nel 1978 in Iran. Qui la rivoluzione contro lo Shah, guidata dai comunisti e dalla borghesia, ebbe come epilogo il regime degli Ayatollah. Lo ha dichiarato il primo ministro Benjaminh Netanyahu che segue costantemente e con preoccupazione l’evolversi della situazione in Egitto.

Gli italiani in Egitto L’ambasciatore italiano in Egitto, Claudio Pacifico, è intervenuto presso il vicepresidente egiziano, Omar Suleiman, per chiedere la protezione dei cittadini italiani ed europei, ottenendo l’impegno da parte delle autorità egiziane. Lo ha riferito il capo dell’Unità di crisi, Fabrizio Romano, in un incontro con la stampa. Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina ha sottolineato come ci si trovi ad operare in uno scenario "complesso, con un vuoto di protezione da parte delle forze dell’ordine e un numero molto elevato di cittadini Ue". Per quanto riguarda la presenza degli italiani in Egitto, Romano ha stimato che siano circa 15.500: 7mila turisti e 8.500 stabilmente presenti.

Viaggi sconsigliati Il gruppo Alpitour, settimo operatore turistico europeo e maggiore tour operator d’Italia, ha sospeso da oggi tutte le partenze per l’Egitto a causa della criticità del Paese dove da giorni sono in corso manifestazioni di protesta contro il presidente Hosni Mubarak. Contestualmente Alpitour ha "ampliato le disponibilità" su località alternative e, chi avesse una prenotazione per qualunque destinazione nel Paese nordafricano, può cambiare destinazione senza pagare alcuna penale.

Lo sciopero generale Il movimento di contestazione in Egitto che reclama le dimissioni di Mubarak, ha lanciato oggi un appello per "una marcia di un milione di persone" da compiere domani, una settimana dopo l’inizio delle manifestazioni di protesta contro il regime: è quanto si è appreso da fonti del comitato organizzatore. Già da oggi, intanto, il movimento è chiamato allo sciopero generale. Eid Mohammad, uno degli organizzatori del movimento, ha spiegato alla agenzia France Press che "nella notte" si è deciso di convocare una marcia di un milione di persone per domani e, già da oggi, "lo sciopero generale".

L'appello di Israele a Usa e Ue Gerusalemme ha inviato un messaggio confidenziale agli Stati Uniti e ad alcuni Paesi membri dell’Unione europea affinché frenino le loro critiche al presidente egiziano Hosni Mubarak per preservare la stabilità della regione. L’obiettivo di Gerusalemme è quello di convincere i suoi alleati che è nell’interesse dell’Occidente mantenere la stabilità del regime egiziano. Una presa di posizione, quella del governo di Benjamin Netanyahu, che segue la svolta di Washington, con il presidente Barak Obama che ha chiesto al Cairo una "transizione ordinata verso la democrazia" e spinto Mubarak a lasciare il potere. Israele ha mantenuto un basso profilo riguardo agli eventi egiziani, tanto che Netanyahu ha ordinato ai suoi ministri di evitare commenti pubblici in merito.

Europa e Medio Oriente Oggi i ministri degli Esteri dell’Unione europea discuteranno la questione dell’Egitto in una sessione speciale a Bruxelles. "Gli americani e gli europei sono stati trascinati dalla loro opinione pubblica e non stanno considerando gli inetressi reali", ha detto un alto funzionario egiziano citato da Haaretz.

"Anche se sono critici nei confronti di Mubarak, devono far sentire ai loro amici che non sono soli. La Giordania e l’Arabia Saudita vedono le reazioni in Occidente, dove tutti stanno abbandonando Mubarak, e questo avrà conseguenze serie".

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