Gli elefanti degli anni Ottanta

«Fra dieci o vent’anni la Mls sarà al top dello sport Usa». La dichiarazione è del presidente Don Garber, certo che la nuova Major league soccer, nata sulle ceneri della Nasl, comunque vada, sarà un successo. L’obiettivo è trascinare definitivamente sul soccer qualche decina di milioni di appassionati, con organizzazione e tanti dollari. In una nazione dove i ricchi scemi sono praticamente introvabili, il soccer rappresenta un investimento finora raggiunto con le grandi stelle del football europeo in disuso, dai nostri Chinaglia, Zenga e un ancora tonico Donadoni, fino a Hristo Stoichkov. Con star di primissima grandezza tipo Beckenbauer, che giocò nei N.Y. Cosmos in due stagioni diverse con la parentesi dell’Amburgo, ma anche il profeta Johan Cruijff, arruolato nei Los Angeles Aztecs alla fine degli anni Ottanta. Senza dimenticare i Cosmos di Pelè.

Oggi la rotta sembra invertita, gli elefanti che raggiungono su jet privato gli States non sono ancora nei pressi del cimitero visto che l’inglese Robbie Fowler ha chiesto 2 milioni di dollari netti per firmare per tre stagioni. Ma non glieli hanno dati. Un business che se non funziona azzererà nuovamente i progetti di Don Garber con la fuga di dollari in altri sport.

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