
In Lombardia c'è una provincia che sorprende per la sua varietà: arte e architettura, spiritualità e natura si incontrano in un equilibrio perfetto. Parliamo di Pavia e del suo territorio, una meta capace di affascinare chi cerca una città a misura d'uomo, ma ricca di storia e cultura, e chi ama la bellezza discreta delle campagne, delle colline, dei borghi e dei cammini immersi nel verde.
Pavia, adagiata lungo il corso del Ticino, è una città elegante e silenziosa, custode di un patrimonio artistico straordinario. Passeggiare nel suo centro storico significa perdersi tra palazzi medievali, piazze vivaci e vie acciottolate che raccontano storie antiche. L'Università, fondata nel 1361, è una delle più antiche d'Europa e ancora oggi pulsa di vita, tra studenti e studiosi provenienti da tutto il mondo. La Basilica di San Michele Maggiore, capolavoro del romanico lombardo, accoglie con la sua facciata imponente e le sculture che sembrano sussurrare leggende. Poco distante, il Duomo con la sua grande cupola tra le più alte d'Italia invita a salire lo sguardo verso il cielo. Ma è il Ponte Coperto, l'iconico ponte sul Ticino, che rapisce il cuore. Con le sue arcate in mattoni e il tetto spiovente, sembra uscito da una fiaba. Attraversarlo è come compiere un piccolo rito: da un lato il fermento cittadino, dall'altro la quiete del fiume e le passeggiate che conducono alla natura. Al tramonto, quando la luce si riflette sull'acqua e tutto si tinge d'oro, Pavia regala uno dei suoi momenti più magici.
A pochi chilometri dalla città, in direzione sud, l'Oltrepò Pavese apre scenari completamente diversi. Colline dolci, filari ordinati di vite e piccoli borghi che sembrano dipinti. Ed è proprio in queste terre, celebri per i vini pregiati, che da qualche anno si sta affermando un'altra meraviglia: i campi di lavanda. A partire da giugno, l'Oltrepò si veste di viola. Distese profumate ondeggiano sotto il sole e regalano un'esperienza multisensoriale unica. I borghi di Godiasco, Fortunago, Varzi e Montalto Pavese sono tra i luoghi in cui la lavanda regna sovrana, attirando viaggiatori alla ricerca di scatti suggestivi e momenti di puro relax. Questa terra è anche solcata da cammini che parlano all'anima.
Dieci percorsi religiosi attraversano la provincia, toccando santuari, abbazie e pievi immerse nel verde. Il Cammino di San Colombano, che ripercorre le orme del monaco irlandese, parte da Bobbio e attraversa la Valle Staffora fino a Pavia. Il Cammino di Sant'Agostino collega luoghi mariani della Lombardia, mentre il Cammino di San Riccardo Pampuri invita a meditare tra Pavia e Morimondo. Percorrerli significa rallentare, ascoltare il silenzio, ritrovare un legame profondo con il paesaggio e la storia. Ogni tappa è un incontro: con la fede, con la natura, ma anche con sé stessi. E poi c'è lei, maestosa e solenne: la Certosa di Pavia. Uno dei più grandi capolavori del Rinascimento italiano. Voluta da Gian Galeazzo Visconti come mausoleo dinastico, la Certosa si erge tra i campi, isolata e regale. La facciata in marmo è un ricamo di statue, bassorilievi e decori che raccontano scene sacre e mitologiche. L'interno è un tripudio di affreschi, tarsie e opere d'arte che lasciano senza fiato.
Passeggiare nei chiostri, ammirare il silenzio delle celle dei monaci certosini, respirare l'armonia che avvolge ogni angolo: è un'esperienza che va oltre la semplice visita turistica, è un viaggio spirituale. In questa provincia che profuma di lavanda e sa di arte, dove si cammina tra colline e cattedrali, ogni viaggio è un racconto. Un racconto fatto di passi lenti, meraviglia e bellezza.
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