Prima eliminata poi eletta Miss. Così vince l’Italia dei ripescati

Quello di Miriam Leone è il caso più recente. Prima di lei si sono riscattati Giuseppe Verdi ed Enzo Ferrari

Prima eliminata poi eletta Miss. Così vince l’Italia dei ripescati

Qualcuno una volta ha detto: «L’importante non è vincere, ma partecipare». E loro il motto di Pierre de Coubertin lo hanno preso alla lettera. Hanno affrontato la sconfitta con un sorriso, all’inizio. Per poi tornare alla carica e, a buon diritto, accaparrarsi il primo gradino del podio. È la storia dei ripescati «di lusso», di quelli che non si sono arresi. Di quelli, insomma, per i quali «il tempo» è davvero «gentiluomo».

La lista è lunga e il caso di Miriam Leone, eliminata durante la prima serata di Miss Italia e poi premiata in finale con scettro e corona, è solo il più recente. La bella catanese, capelli rossi e occhi verdi, non avrebbe mai immaginato, al suo sfortunato esordio a Salsomaggiore, che sabato notte sarebbe diventata la più bella del Paese. Che avrebbe ottenuto un contratto milionario e una borsa di studio all’Actor’s Studio di New York. E, invece, il giudizio finale della giuria ha ribaltato qualunque pronostico.

È in buona compagnia, la giovane Miriam, in questa speciale classifica dei ripescati di successo. Per raccontare il caso più eclatante bisogna scomodare addirittura Giuseppe Verdi. Per l’autore di Nabucco, Traviata, Rigoletto e Trovatore sfondare non è stato facile. Anche lui, che a 15 anni con una propria sinfonia aveva scalzato Rossini nel corso di una presentazione de Il barbiere di Siviglia, ha dovuto subire l’onta della bocciatura. Da parte del Conservatorio di Milano, che non l’ha ritenuto idoneo. Poi c’è la storia di un costruttore di automobili al quale una casa automobilistica ha negato l’assunzione. Parliamo di un tale Enzo Ferrari che, poco dopo la prima Guerra mondiale, aveva presentato domanda di impiego alla Fiat. La risposta fu negativa, tanto che il fondatore del «Cavallino rampante» ha dovuto ripiegare su una piccola impresa meccanica prima di dar vita, nel 1930, al colosso conosciuto in tutto il mondo.

A proposito di Ferrari, è curioso anche il caso di Gian Arturo, direttore generale della Divisione libri del gruppo Mondadori. All’inizio della carriera la stessa casa editrice rifiutò la sua candidatura. Per poi assumerlo, anni dopo, e farne l’uomo più potente dell’editoria italiana. La roulette del destino non ha risparmiato neanche politici e star della tv. Tommaso Padoa-Schioppa, ministro dell’Economia del governo Prodi, fu bocciato all’esame di economia in Bocconi.

Simona Ventura, conduttrice di successo, non è riuscita a superare l’esame da giornalista. Infine Vasco Rossi. Vado al massimo è arrivata ultima al festival di Sanremo del 1982. Quasi trent’anni dopo, per ascoltarla a San Siro si sono raccolte oltre 70mila persone.

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