Elio: mi ispiro al numero 7

Una ricerca musicale sul numero Sette. Il Festival della Matematica, in corso all’Auditorium, continua a offrire sorprese interessanti. Domani Serena Dandini condurrà Elio e Nicola Piovani in un affascinante percorso tra musica e numeri. Piovani si esibirà al pianoforte offrendo l’anteprima di «Epta», mentre il cantante delle Storie Tese, accompagnato dalla pianista Katia Caradonna, interpreterà brani di Mozart, Rossini, Schoenberg, Ravel. Un’avventura nel campo della musica colta che per Elio va avanti da dieci anni.
Elio, come mai questo amore per il sette?
«Tutta la nostra attività artistica è stata all’insegna del sette ed è nota la nostra passione per quel numero. Voglio svelarle che il gruppo si sarebbe dovuto chiamare "Elio e le Storie Sette"».
Che musica proporrà all’Auditorium?
«Canterò accompagnato da Katia Caradonna, affrontando per la prima volta brani di Maurice Ravel («Un droghiere vende tutto il suo caffè...») e di Arnold Schoenberg («Tot», dai tre lieder per voce grave). Poi ci saranno altre canzoni già proposte, sempre con Katia, nelle mie precedenti escursioni classiche».
Pensa di esibirsi anche con Piovani?
«Non l’ho ancora sentito, ma anche lui è notoriamente un appassionato del sette, quindi il numero deciderà per noi. È giunto il momento di dire chiaramente che il sette è la nuova moda. Basta con la Macarena e i tormentoni passeggeri, è ora di seguire trend importanti. Basta con borse, vestiti e futilità, concentriamoci sui numeri».


A che punto è il lavoro sul nuovo album di Elio e le Storie Tese?
«Siamo in studio e stiamo cercando affannosamente un motivo per fare il disco. Trovato quello, andremo avanti. Aspettiamo con ansia che ci venga una buona idea per un singolo e sono convinto che la nostra fonte di ispirazione sarà il numero sette».

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