Emergenza casa, ecco la risposta di Palazzo Marino

Il Comune di Milano stanzia un milione di euro per ristrutturare gli alloggi popolari. «Potremo intervenire dove necessario e così risolvere tempestivamente i problemi dell'abitare»

Più di ventimila cittadini sono in attesa di un alloggio. Ma di case popolari neanche l'ombra. Anzi, no, di appartamenti sfitti ce ne sono ma spesso e volentieri richiedono manutenzione. Problema non da poco che il Comune di Milano sta affrontando in modo deciso mettendo a «disposizione ingenti risorse per le manutenzioni straordinarie degli alloggi». Certezza firmata dagli assessori Bruno Simini (Lavori pubblici) e Gianni Verga (Casa). Sì, la giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per la manutenzione straordinaria degli stabili di edilizia residenziale pubblica, stanziando qualcosa come un milione di euro. «Con questo milione di euro – spiega l'assessore Simini - potremo intervenire per ristrutturare, dove necessario, le coperture e le pavimentazioni degli stabili, sostituire gli impianti più obsoleti, eliminando barriere architettoniche o installando nuove caldaie. Si tratta di un progetto che ci consentirà di risolvere tempestivamente i vari problemi che di volta in volta potrebbero presentarsi». «Gli interventi di cui ci occuperemo con questo stanziamento - aggiunge il collega di giunta Verga - si collocano nel quadro generale dei fondi già previsti nel 2008 e confermati nel 2009 per un totale di circa 15 milioni di euro». Da un lato si tratta del recupero dei singoli alloggi lasciati liberi in base al normale turn-over degli inquilini (circa 700 alloggi all'anno), che viene affrontato con il sistema degli appalti aperti previsti nel piano delle opere pubbliche e seguiti dall'area tecnica del Comune. «Dall'altro ci sono interventi più complessi: accorpare gli alloggi "sottosoglia" (ovvero inferiori ai 35 metri quadrati, ndr) – come è in corso a Quarto Oggiaro –, risanare interi edifici, come il quartiere di via Feltrinelli, fino al punto di demolirli e ricostruirli, come per le Torri di via Tofano. In casi del genere si devono avere a disposizione alloggi vuoti per sistemare provvisoriamente gli inquilini, attivando piani di mobilità che, nel caso di via Feltrinelli e via Tofano, interessano circa 300 nuclei familiari».

Progetto che, dunque, consente di soddisfare le esigenze contingenti che di volta in volta si possono presentare, mentre l'esperienza sin qui svolta dall'amministrazione milanese sul fronte immobiliare «è già stata raccolta da molti Comuni che stanno costituendo fondi immobiliari per la valorizzazione del loro patrimonio» avverte l'assessore Verga.

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