Emma Dante e il viaggio di «formazione»

Emma Dante e il viaggio di «formazione»

I tratti scuri delle lettere e i colori caldi dei disegni. Sono questi gli elementi essenziali che si fondono nelle tavole di Gianluigi Toccafondo. Ventidue lavori del disegnatore emiliano che animano la mostra La favola del pesce cambiato, una riscrittura visiva allestita nella sala Santa Rita fino al 24 ottobre. In effetti il percorso espositivo, curato dall’associazione L’alboreto che ha pubblicato anche il libro, pone in primo piano i disegni di Toccafondo abilmente fusi con il testo di Emma Dante, autrice della fiaba che racconta, in chiave divertente e leggera, i nove mesi che Adriana trascorre nella pancia della mamma, dal concepimento, quando viene presentata come un piccolo pesce, fino alla nascita. Insomma una favola per bambini - la prima scritta dalla drammaturga e regista siciliana che da ieri è in scena al Palladium - ma che inevitabilmente finisce per coinvolgere anche gli adulti attratti da questa favola magica che ripropone un viaggio, una trasformazione, un passaggio da un mondo a un altro.
«Non sono riuscito - spiega Toccafondo - a sezionare il testo, dividendolo in capitoletti in modo da disegnare come quando si è alle prese con un racconto classico. Allora ho deciso di presentare i lavori disegnati insieme al testo con una reciproca invadenza di campi».
«Comunque - conclude l’autore - mi sono divertito molto nel mio scarabocchiare e scrivere direttamente sul disegno». Toccafondo, che dal ’99 disegna le copertine di Fandango Libri, ha esposto per la prima volta a Roma nel ’94, poi due anni fa alla galleria Segno hanno trovato posto i suoi lavori di olio su carta. Un fondo e una cornice bianca accompagnano invece i disegni posizionati seguendo il filo narrativo, in modo circolare, lungo le pareti della sala di piazza Campitelli.

Grandi macchie di colori - in particolar modo tra l’azzurro e il verde - catturano in prima battuta l’attenzione dei visitatori che poi si lasciano coinvolgere anche dalla divertente trama.
L’esposizione, a ingresso gratuito, resta aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18.

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