Nonostante gli utili e i ricavi siano cresciuti ben oltre le aspettative (con picchi anche del 35%), Netflix non premia i suoi abbonati e ritocca verso l'alto tutti i piani sugli abbonamenti: si spenderà da un minimo di 6,99 euro a un massimo di 19,99 euro al mese in base all'opzione prescelta.
Quali sono le nuove tariffe
Non si scappa, gli aumenti riguardano tutti i piani messi a disposizione dei clienti. Iniziando dal più economico, quello chiamato "Standard con pubblicità" costerà adesso 6,99 euro mensili invece dei 5,49 pagati fino a oggi con un rincaro annuo di 18 euro. Subito dopo ecco lo "Standard senza pubblicità" per gli abbonati che non vogliono essere interrotti durante la visione dei loro programmi preferiti con un ritocco di un euro, da 12,99 a 13,99 euro al mese che significa pagare, nel complesso, 12 euro in più ogni anno. Infine ecco quello più oneroso che riguarda l'abbonamento "Premium" che è quello ad aver subìto l'aumento più consistente passando da 17,99 a 19,99 euro al mese, quindi due euro in più che significa 24 euro in più l'anno.
Il sovrapprezzo per l'utente extra
Il perché di questa scelta è chiaro: gli utenti premium possono contare su visioni in Ultra Hd, audio più forte ma anche la possibilità di scaricare i contenuti da ben quattro dispositivi. Indipendentemente dal piano utilizzato, chi vuole far sfruttare il proprio abbonamento a un altro utente dovrà pagare 4,99 euro in più rispetto ai prezzi già menzionati: nei piani Standard se ne potrà aggiungere soltanto uno, per i Premium si potrà "dare" il proprio account anche a due utenti in più. Per i nuovi abbonati i rincari scattano oggi, venerdì 18 ottobre, chi aveva già sottoscritto un abbonamento con Netflix gli adeguamenti partiranno da sabato 19 ottobre.
La protesta di Udicon
La notizia non è stata presa bene da Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori): si è fatta sentire la sua presidente, Martina Donini, la quale ha sottolineato che le piattaforme di streaming come Netflix "sono ormai croce e delizia dei consumatori. Da un lato offrono contenuti che sono apprezzati dalle famiglie, dall’altro ogni stagione diventa l’occasione per annunciare nuovi rincari che lasciano gli utenti sgomenti". In questo caso, infatti, l'aumento riguarderebbe solamente Italia e Spagna. "È l'ennesima conferma, con una serie di modifiche, che penalizzano ulteriormente chi usufruisce di questi servizi. Siamo consapevoli che i costi di produzione dei contenuti siano in crescita ma riteniamo che l’aumento dei prezzi debba sempre essere giustificato da un concreto miglioramento dei servizi offerti ai consumatori. Invece vediamo una tendenza che va nella direzione opposta: prezzi più alti, più pubblicità e meno dispositivi disponibili per l’uso contemporaneo".
Gli altri rincari
Si può dire che Netflix sia in buona compagnia quanto ad aumenti: negli Usa sono già scattati gli aumenti di Disney+ così come è stato valido per gli abbonati di Dazn e Prime Video: per evitare che con il passare del tempo diventino sempre di più accessibili a chi possa permettersi di sborsare certe cifre mensili e annuali, la Udicon chiede a tutte le piattaforme "di rivedere la propria politica di prezzi e di offrire maggiore trasparenza sugli aumenti.
I consumatori meritano prezzi più accessibili, più dispositivi a disposizione su cui fruire del servizio e correttezza nella comunicazione dei rincari. È necessario che queste piattaforme tornino a essere alla portata di tutti, senza compromessi sul servizio offerto", conclude. Donini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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