Entra in scena il dottor «catastrofe»

Lo scienziato anglosassone nel cinema di mezzo secolo fa è stato sintetizzato da Mars Attacks di Tim Burton. Si sente superiore perché frequenta il presidente degli Stati Uniti e s’illude che i marziani, essendo intelligentissimi, siano pacifici. Ma loro gli staccheranno la testa. Tim Burton è abbastanza corrosivo per dire quel che pensavano tanti spettatori d’una volta: che i militari ottusi dei film catastrofici sono più idonei che gli scienziati a salvare la Terra. Ciò per dire che Alberto Brodesco ha pubblicato Una voce nel disastro. L’immagine dello scienziato nel cinema dell'emergenza (Meltemi, pagg. 190, euro 18).
A proposito di emergenza: c’era anche per il cinema italiano del 1948, anno di cui è nostalgico per via della Costituzione lo storico del cinema Orio Caldiron, che si segnala per C’era una volta il ’48. La grande stagione del cinema italiano (minimum fax, pagg. 332, euro 15), catalogo dell’omonima mostra di foto in corso al Festival di Roma.

I rari film di allora ancor oggi semi-noti (Ladri di biciclette, La terra trema) non incassarono, ma fecero parlare; tra i film dimenticati, esce dall’oblio Fantasmi del mare di Francesco De Robertis, padre del neorealismo eroico, perché ora è in dvd (Bibax) e perché la Cineteca Nazionale l’ha ristampato in pellicola: Fantasmi del mare è per il cinema ciò che De profundis di Salvatore Satta (Adelphi) è per la letteratura: l’atto di morte della patria. Il 5 novembre - in unica proiezione - il film sarà al cinema Trevi di Roma, nella rassegna «Invicti victi victuris» promossa dal ministero della Difesa.

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