Erbacce, graffiti e fango: il nuovo parco è una selva

Un anno fa era stato inaugurato per offrire ai cittadini di Pieve Emanuele prati verdi, aiuole, laghetti e fontane dove rilassarsi e passare il tempo libero. E anche una casa dell’acqua per prendere da bere. A distanza di pochi mesi, il parco della pace di via Leoncavallo si è trasformato in un’area quasi abbandonata, nella quale sporcizia, degrado e incuria la fanno da padroni. I cespugli fioriti sono diventati ammassi di rovi che nascondono lampioni e panchine. I getti d’acqua, installati per innaffiare le piante, funzionano 24 ore su 24 allagando sentieri e piste ciclabili. Per non parlare delle fontane costruite da celebri artisti, diventate ormai da tempo spazi a disposizione di vandali e graffitari.
«La situazione ormai è insostenibile - racconta Alessandra che con il suo bimbo di 11 anni frequenta il parco -. Fino a prima dell’estate tutto era in ordine, da qualche mese il giardino è completamente abbandonato». E così capita che, passeggiando fra i sentieri, mamme e bambini calpestino preservativi usati oppure si imbattano in frasi volgari scritte sui muri. «Per noi che abitiamo nell’hinterland - prosegue - gli unici punti di riferimento per il tempo libero sono i parchi e gli oratori. Se frequentarli diventa impossibile la qualità della vita ne risente».
Qualche giorno fa il Comune è intervenuto per tagliare l’erba, divenuta con il tempo altissima. Ma, nonostante questo, i cittadini di Pieve Emanuele continuano a denunciare il cattivo stato del parco. La maggior parte delle panchine non è utilizzabile, il castello di legno costruito per far giocare i bambini è parzialmente distrutto, le fontane sono desolatamente vuote. E poi ci sono i murales. «Mica bei graffiti creati dagli artisti di strada - si lamenta Alessandra -. Quelli che vediamo sulle pareti del parco sono veri e propri scarabocchi». Infine c’è l’anfiteatro, ormai quasi completamente nascosto dalla natura che si espande indisturbata.
Non è solo l’incuria, però, a preoccupare i residenti. Il parco non è abbastanza sicuro. «Manca la recinzione - continua la signora Alessandra -, solo l’illuminazione è sufficiente. Il problema, poi, è che i vigili latitano. Non soltanto nei dintorni dell’area verde, ma anche nelle vicinanze della scuola materna ed elementare. Inoltre, soprattutto di sera, il parco diventa un luogo di incontro per persone poco raccomandabili».

E questo nonostante il giardino sorga proprio accanto alla caserma dei carabinieri e su una delle strade più trafficate della cittadina. «Ci auguriamo - conclude Alessandra - che i responsabili della gestione del parco si facciano carico del problema e ci restituiscano questo spazio al più presto».

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