Esproprio del teleschermo

Invitare Casarini a parlare della base Usa di Vicenza è un po' come invitare Erode a un congresso di prevenzione pediatrica. Ma tant'è: non trovando di meglio per la sua mezz'ora in Tv alla domenica pomeriggio, Lucia Annunziata s'è dovuta accontentare. Siccome, però, aveva paura che le posizioni del disobbediente fossero troppo forti, ha pensato bene di cambiare il format del programma (che prevede un solo ospite) e chiamare in collegamento un'altra persona, che sull'argomento ha un'idea precisa. Casualmente, la stessa di Casarini.
Il tono non ne ha giovato: il dibattito (si fa per dire) è andato in onda all'ora del caffè, ma sembrava l'ora della camomilla. I pochi rimasti svegli hanno avuto modo di assistere a uno spot alla manifestazione di sabato prossimo a Vicenza che avrà fatto fare un salto sulla sedia alla Sipra, concessionaria di pubblicità Rai: ma questi avranno pagato una tariffa adeguata? Molti di voi ricorderanno l'Annunziata come giornalista aggressiva e puntuta. Esatto: ma stava intervistando Berlusconi. Con Casarini, invece, avreste dovuto vederla: era morbida come la seta e dolce come una torta di mele. Solo all'inizio ha contestato al leader dei disobbedienti la caccia ai ministri dell'Unione, facendo riferimento all'ultimo assalto a Damiano. «Colpa sua», ha risposto lui. «Ha la propensione a spaventarsi». Che gente, questi ministri: invece di essere contenti di giocare con i no global al tiro al bersaglio, ovviamente nella parte del bersaglio, osano avere paura. La Annunziata non ha obiettato nulla. Forse anche lei ha la propensione a spaventarsi.
E pensare che in certe occasioni, come si diceva, è molto grintosa. Ieri no. Casarini, per dire, non è stato costretto a lasciare lo studio. Delle tante domande imbarazzanti che la giornalista poteva fare, non gliene è venuta nemmeno una. L'ex Tuta Bianca, in fondo, è quello che a giugno sarà processato per rapina e lesioni in quanto protagonista di un assalto al supermercato («esproprio proletario»: se ne sono andati con tv a schermo piatto e scarpe di lusso). È stato più volte indagato per associazione sovversiva o attentati terroristici, prima del G8 lesse la «dichiarazione di guerra» che diede inizio agli scontri, se l'è presa con il vertice Nato, la fabbrica di Prodi, il papà del soldato Matteo Vanzan, morto in Irak («L'han preso a schiaffi? Colpa sua»). Per un certo periodo, inoltre, era solito andare a mangiare a sbafo nei migliori ristoranti, tipo l'Harry's Bar di Venezia, con alcuni compagni. Al momento del conto si alzavano e dicevano: paga San Precario.
Ma di tutto questo non si è parlato su Raitre. Così Casarini, con l'aiuto della conduttrice tappetino e del complice in collegamento, ha potuto concionare a lungo dei massimi sistemi, spaziando da Marcos ai figli dei fiori.

E poi, come un vecchio burocrate della ribellione, Tuta Bianca e tono grigio, ha chiamato le truppe a raccolta. Lo spot è servito: appuntamento alla manifestazione di sabato. E se ci sarà devastazione, beh, non si potrà dire che non è stata Annunziata.

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