Esquilino «Andatevene o vi brucio»

Non volevano che i ragazzini bengalesi frequentassero il loro quartiere e così, dopo averli minacciati di morte e picchiati, hanno tentato di bruciarli usando una bomboletta spray e un accendino. Uno della banda, un italiano di 20 anni, Ivano Balzanella, writer e con precedenti, è stato arrestato dalla polizia per minacce e lesioni aggravate dall’odio razziale e per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto è accaduto all’Esquilino, il quartiere più multietnico della capitale.
Gli investigatori hanno accertato che il writer, in concorso con altri giovani ancora da identificare, faceva parte di una banda che da alcuni mesi aveva preso di mira alcuni extracomunitari. In più occasioni il gruppo di bulli aveva intimato agli stranieri di non frequentare più il quartiere, tanto che lo scorso novembre le vittime avevano presentato una denuncia. Lunedì sera Balzanella e un suo complice sono andati a cercare la comitiva di bengalesi. Ne hanno trovati tre, tutti minorenni. Dopo averli malmenati sono passati alle minacce pesanti: «Andatevene via dalla zona o vi bruciamo», gli hanno urlato. Poi Balzanella ha usato a mo’ di lanciafiamme una bomboletta di vernice spray con un accendino, indirizzandolo verso il volto di uno degli stranieri. Fortunatamente i poliziotti - che nel frattempo erano intervenuti in via Conte Verde in seguito ad una segnalazione per lite violenta - sono riusciti letteralmente ad atterrare l’extracomunitario per evitare che la fiammata lo colpisse in volto. Dopo una breve colluttazione gli agenti hanno arrestato l’italiano, mentre il complice è riuscito a scappare (non è stato accertato se ve ne fossero altri, ndr). Il poveretto è stato portato in ospedale e giudicato guaribile in nove giorni. Illesi gli altri due.
Balzanella si è subito dichiarato writer. In passato era stato denunciato per aver imbrattato i treni nella stazione Termini. E sarebbe consumatore abituale di hashish e cocaina. Vive all’Esquilino insieme al padre, in una situazione di disagio, e frequenta, nonostante i suoi 20 anni, ancora un istituto tecnico, sempre in zona, perché è stato ripetutamente bocciato. In casa aveva un bilancino di precisione, denaro provento di spaccio e altre bombolette spray.
Durissimo il commento del sindaco Gianni Alemanno: «Mi auguro che quel demente arrestato all’Esquilino abbia la dovuta punizione e che non ci sia nessuna clemenza». «Dopo la tragedia di Nettuno - sostiene invece il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti - siamo costretti a prendere atto dell’ennesimo episodio di odio e violenza per motivi razziali, reso ancora più grave dal fatto che i protagonisti, e purtroppo anche le vittime, sono alcuni giovani ragazzi». Dura presa di posizione anche da parte del governatore del Lazio Piero Marrazzo: «Una nuova e vergognosa aggressione ai danni di cittadini stranieri. E ancora una volta sono dei ragazzi che aggrediscono altri ragazzi. Davvero un brutto segnale al quale tutte le istituzioni e tutta la politica non si devono stancare mai di rispondere con durezza, con la sanzione ma anche con la diffusione di una cultura del dialogo e della legalità».


Lo scorso primo febbraio tre italiani, tra i quali un minorenne, furono arrestati per tentato omicidio per aver aggredito e bruciato un immigrato indiano alla stazione di Nettuno. Singh Navtej Sidhu sta rispondendo bene alla fase post-operatoria. L’uomo sabato scorso è stato sottoposto nell’ospedale Sant’Eugenio ad un delicato intervento per la sostituzione della pelle colpita dalle fiamme.

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