In Afghanistan continuano le tensioni. Dopo gli attacchi di domenica, messi a segno a Kabul e in quattro province del Paese, nei quali sono morte circa 47 persone e più di sessanta sono rimaste ferite, ieri sera è stato attaccato l'avamposto italiano Cop Mono della Task Force North.
Nessuna vittima, né feriti, ma un'altra occasione per impensierire i militari stranieri, se è vero quanto annunciato dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, che aveva definito la guerriglia scatenata domenica come "l'inizio dell'offensiva di primavera" decisa già da diversi mesi.
L'attacco contro gli italiani è avvenuto ieri sera alle 20.20. Gli assalitori hanno preso di mira l'avamposto militare imbracciando armi leggere e innescando una reazione misurata dei bersaglieri, affiancati dai soldati afghani, che li hanno messi in fuga rapidamente.
Il Combat out post Mono preso di mira è uno degli avamposti che presidiano i crocevia o le zone di maggior importanza, affidati al controllo congiunto di afgani e militari della Nato.
In un nuovo comunicato diramato oggi i talebani in Afghanistan hanno condannato duramente le foto dei soldati americani in posa vicino ai resti dei kamikaze, diffuse ieri dal Los Angeles Times e hanno promesso di vendicarsi nei confronti dei militari Usa.
"Questo è ciò che gli invasori americani insegnano ai loro schiavi afgani", commentano i talebani, facendo riferimento all'attività di addestramento delle truppe locali portata avanti dalle truppe internazionali.
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