Ogni volta che ci riuniamo per l'inaugurazione di un presidente testimoniamo la forza duratura della nostra Costituzione. Affermiamo la promessa della nostra democrazia. Ricordiamo che ciò che unisce la nostra nazione non è il colore della nostra pelle o l'origine dei nostri nomi, ma che tutti gli uomini sono creati uguali ed hanno diritti inalienabili e fra questi ci sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità.
Oggi continuiamo un viaggio che non avrà mai fine. Perché la storia ci dice che la libertà ci viene da Dio, ma che tocca agli uomini sulla terra difenderla e metterla al sicuro (...) Tutti assieme abbiamo scoperto che il libero mercato può produrre prosperità solo se ci sono regole che assicurano concorrenza e correttezza tra tutti (...) Questa generazione di americani è stata messa a dura prova da crisi che hanno rafforzato la nostra resistenza. Un decennio di guerra sta finendo. La ripresa economica è cominciata. Le possibilità degli Stati Uniti sono senza limiti. Noi siamo fatti per questo momento e possiamo farcela, finché siamo uniti (...) Crediamo che la prosperità dell'America debba poggiare sulle spalle solide di una classe media in crescita (...) L'America rimarrà l'ancora di alleanze forti in ogni angolo del globo. Nessuno ha più interesse che il mondo sia in pace della sua nazione più potente. Sosterremo la democrazia dall'Asia all'Africa, dalle Americhe al Medio Oriente, perché i nostri interessi e la nostra coscienza ci spingono ad agire nel nome di coloro che inseguono la libertà. E noi dobbiamo essere una fonte di speranza per i poveri, gli ammalati, gli emarginati, le vittime del pregiudizio (...)
Oggi noi dichiariamo che la verità più evidente, che tutti siamo creati uguali, è la stella che ancora ci guida (...) È un compito della nostra generazione portare avanti ciò che i pionieri hanno incominciato, perché il nostro viaggio non sarà completo fino a che le nostre mogli, le nostre madri e figlie non potranno guadagnarsi da vivere in modo proporzionato ai loro sforzi. Il nostro viaggio non sarà completo fino a quando i nostri fratelli e sorelle gay non saranno trattati come tutti gli altri dalla legge (...) Il nostro viaggio non sarà finito fino a che non troveremo un modo migliore per accogliere gli immigrati speranzosi e combattivi, che ancora vedono nell'America una terra di opportunità.
Il nostro viaggio non sarà finito fino a che i nostri bambini, dalle strade di Detroit ai tranquilli viali di Newtown, non sapranno che abbiamo cura di loro e che sono al sicuro da ogni pericolo (...)Non possiamo fare errori di principio, non possiamo fare dibattiti senza fine. Dobbiamo agire. Dobbiamo agire, anche se sappiamo che le nostre decisioni sono spesso imperfette.
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