Un autogol clamoroso. La crisi peggiore degli ultimi cinquant’anni. La Bbc subisce il peggiore scossone a quell’autorevolezza che nel mondo è diventata un marchio di fabbrica, di giornalismo indipendente e di grandi inchieste. Rotola la prima testa ed esplode la bomba in casa della tv di Stato britannica. Si è dimesso Peter Rippon, capo del programma “Newsnight“, responsabile di aver deciso di bloccare lo scorso dicembre un’inchiesta televisiva relativa a uno dei suoi volti di punta, Jimmy Savile, popolarissimo presentatore, morto l’anno scorso a 84 anni e oggi accusato di pedofilia: almeno duecento vittime, gran parte delle quali minorenni, abusate sessualmente, in molti casi negli studi televisivi dell’emittente.
Volto familiare per generazione di britannici, l’eccentrico Savile è stato per 20 anni, fra il 1964 e il 1984, il presentatore di Top of the Pops, la più popolare trasmissione di musica leggera della Bbc. A rivelare che Savile approfittava della sua notorietà per abusare sessualmente di ragazze minorenni è stato un recente documentario delle rete televisiva Itv. Sull’onda dello scandalo, un numero “sconvolgente” di vittime si è messa in contatto con la polizia. Ma ecco lo scandalo nello scandalo. Quello che ha fatto saltare la testa del direttore Rippon, l’uomo che ha deciso di non mandare in onda una puntata su Savile, sospettato apertamente di aver tentato fino alla fine di insabbiare lo scandalo. E che ha mentito pur di evitare che i telespettatori sapessero. Contraddizioni e cambi di versione. In una nota la Bbc ha citato tre problemi con l'iniziale dichiarazione di Rippon sulla sua decisione di non mandare in onda la trasmissione sul caso Savile. Il blog di Rippon, spiega l'emittente, indicava che il personale di Newsnight non aveva prove contro la Bbc anche se erano emerse accuse secondo cui in alcuni casi gli abusi erano avvenuti delle sedi della stessa. In più Rippon aveva detto che tutte le vittime di molestie intervistate da Newsnight avevano contattato la polizia, ma in realtà non era così, il che vuol dire che la polizia «non sapeva di tutte le accuse» nei confronti di Savile.
Infine Rippon aveva indicato che non c'erano prove secondo cui qualcuno alla scuola Duncroft sapesse delle accuse secondo cui il conduttore avrebbe abusato di alcune studentesse dell'istituto, mentre in realtà c'erano indicazioni secondo cui «alcuni membri del personale di Duncroft sapessero degli abusi».Circostanze orrende, raccapriccianti in sé, peggiorate dal tentato insabbiamento dei vertici della tv di Stato. Il sospetto è che quella di Rippon sia solo la prima testa a rotolare.
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