Cina, condannata a morte la moglie di Bo Xilai. Sospesa la pena

Gu Kailai, moglie dell’ex segretario del partito comunista cinese di Chongqing, è ritenuta responsabile dell’uccisione di un uomo d'affari britannico. Pena di morte sospesa

Cina, condannata a morte la moglie di Bo Xilai. Sospesa la pena

Bo Xilai, il potente segretario del Partito Comunista Cinese a Chongqing, fu silurato a marzo scorso con delle gravi accuse di corruzione. Oggi sua moglie, Gu Kailai, è stata condannata a morte per l'omicidio dell’uomo d’affari britannico Neil Heywood. La donna, rea confessa, si è vista sospendere la pena dal Tribunale di Heinan, capoluogo della provincia orientale di Anhui: l’esecuzione è stata rinviata ad almeno fra due anni, e forse sarà commutata nell’ergastolo. Nove anni di carcere sono infine stati inflitti a Zhang Xiaojun, un dipendente della famiglia Bo.

Si è concluso così il più clamoroso scandalo scoppiato in Cina negli ultimi decenni, dai tempi del processo alla famigerata Banda dei Quattro, fra il 1976 e il 1981. Una vicenda di cui farà le spese Bo Xilai, il quale non solo ha visto svanire ogni speranza di entrare nella prossima Commissione permanente del Politburo del Pc, massimo organo decisionale del regime che si rinnova una volta ogni dieci anni: inquisito per violazione della disciplina di partito, presto sarà egli stesso sottoposto a provvedimenti disciplinari, preludio a una vera e propria incriminazione.

Quanto alla consorte, avrebbe accolto il verdetto definendolo "giusto" perché "riflette un particolare rispetto nei confronti della legge, della realtà e della vita". "Accogliamo con soddisfazione il fatto che le autorità cinesi abbiano indagato sulla morte di Neil Heywod, e processato coloro che ne hanno identificato come i responsabili", recita un comunicato diffuso dall’ambasciata del Regno Unito a Pechino.

"Coerentemente", prosegue la nota, "abbiamo messo in chiaro con quelle stesse autorità di voler assistere a un procedimento conforme ai principi del diritto internazionale umanitario, e vedere non applicata la pena capitale".

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