L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak verrà scarcerato. Sono infatti cadute alcune accuse per corruzione sollevate nei suoi confronti. Lo dice l'avvocato del Faraone, in un annuncio giudicato da altre fonti prematuro, ma che potrebbe comunque corrispondere alla verità.
L'ex rais, per trent'anni alla guida dell'Egitto, fino alla deposizione, conseguenza della Primavera del Cairo, sarà comunque obbligato a rimanere ai domiciliari. Su di lui grava ancora un'accusa per delle tangenti che avrebbe ricevuto dal direttore di un media statale.
Il 25 agosto Mubarak tornerà in tribunale, per rispondere delle violenze avvenute durante la rivoluzione del 2011. È accusato di complicità. A processo lo stesso giorno sei altri esponenti dei Fratelli Musulmani, compreso il leader religioso Mohammed Badie e il suo vice Khairat el-Shater. I vertici dell'organizzazione sono accusati di complicità e incitamento all'omicidio di otto manifestanti fuori dal loro quartier generale del Cairo, dove si svolsero proteste durante la Primavera.
A fare notizia non sono soltanto le vicende giudiziarie dell'ex Presidente. Questa mattina 25 poliziotti sono stati uccisi nel Sinai, instabile a causa delle presenza nell'area di gruppi di militanti. Secondo quanto è stato ricostruito sarebbero stati costretti a scendere dai pullman che li trasportavano, diretti verso Rafah, e poi uccisi, in quella che è stata definita una vera e propria esecuzione. All'attacco sono sopravvissute soltanto due persone, trasportate nella vicina città di Al-Arish.
L'uccisione delle forze dell'ordine ha portato alla decisione di chiudere nuovamente, "a tempo
indeterminato" il valico di Rafah, che dall'Egitto porta nella Striscia di Gaza. Dal giorno della deposizione dell'ex presidente Mohammed Morsi, il tre luglio di quest'anno, nel Sinai sono stati uccisi 73 uomini in divisa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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