India, turiste stuprate. Le donne occidentali adesso sono in fuga

Una danese e una tedesca le ultime vittime dell'ondata di violenze sessuali di gruppo. Gli arrivi crollano del 35%

India, turiste stuprate. Le donne occidentali adesso sono in fuga

La vacanza in India comincia a fare veramente paura alle donne. Le notizie di stupri di gruppo ai danni di turiste occidentali si susseguono e la comprensibile preoccupazione che ne deriva si fa sentire sui flussi turistici destinati all'affascinante Paese asiatico.

Ieri la polizia di Nuova Delhi ha dato notizia di due nuovi casi di violenza sessuale contro cittadine straniere avvenuti in quest'ultima settimana: le vittime sono una danese di 51 anni e una tedesca diciottenne. Secondo quanto ricostruito, la danese è stata aggredita martedì sera da un gruppo di otto uomini armati di coltello mentre stava chiedendo indicazioni dopo essersi persa nel distretto di Paharganj.
Il suo incubo è durato due ore. «Ha raccontato che stava chiedendo la direzione per tornare al suo albergo - ha riferito il portavoce della polizia della capitale indiana - quando è stata avvicinata dagli uomini che l'hanno portata in un posto isolato». Dopo averla violentata, il gruppo ha rubato anche i soldi e l'Ipad alla donna, che è riuscita a raggiungere l'albergo con un risciò e già ieri ha fatto rientro in patria dopo aver rifiutato di sottoporsi a visita medica. «Il personale di notte ha raccontato che la donna piangeva ed era sconvolta quando è tornata in hotel», ha detto il proprietario dell'albergo. La polizia ha fermato 15 uomini, arrestandone otto, che avevano precedenti penali.

La diciottenne tedesca vittima del secondo caso di stupro è stata invece aggredita a bordo di un treno venerdì scorso, ma solo tre giorni dopo ha trovato la forza di sporgere denuncia. La ragazza, che è volontaria di una Ong, stava viaggiando tra Mangalore e Chennai. Viaggiare da sola in India per una donna occidentale è davvero poco raccomandabile, basta ricordare che pochi giorni prima una turista polacca aveva denunciato di essere stata violentata a Nuova Delhi dal tassista che l'aveva raccolta con la figlia di due anni.

Nonostante le autorità indiane assicurino che sono stati presi provvedimenti per rafforzare la sicurezza delle donne nel Paese, le statistiche dimostrano che i casi di stupro non fanno che aumentare. E le conseguenze sul turismo femminile si fanno fortemente sentire: dati diffusi dalle camere di commercio indiane e riferiti a un campione di 1200 strutture alberghiere e indicano un calo secco del 35 per cento, più alto di quello comunque importante (25 per cento) riferito agli arrivi complessivi.
L'industria turistica indiana è danneggiata dalle crescenti preferenze dei turisti occidentali per la Thailandia e la Malaysia, ma un ruolo decisivo lo svolgono anche i cosiddetti travel advisories, gli avvertimenti per i viaggiatori emessi dalle autorità di molti Paesi, tesi a mettere in guardia dai rischi che si possono correre scegliendo una determinata meta per una vacanza.

E questo è certamente vero per l'India, di cui i giornali di tutto il mondo si sono occupati in occasione di diversi drammatici episodi di violenze ai danni delle donne, il più grave dei quali ha riguardato nel dicembre 2012 una ragazza di 23 anni violentata e abbandonata ferita su un autobus a Nuova Delhi, e poi morta dopo tredici giorni di agonia.
Il calo degli arrivi di turiste occidentali non riguarda solo la capitale indiana, ma anche altre città del Paese come Mumbai, Chennai, Bangalore, Hyderabad e Pune.

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