L’Occidente sbaglia tre volte

L’Occidente sbaglia tre volte

È triste: la bussola è impazzita, non sappiamo dove andare. Ieri il nostro universo ha dato segni di stare perdendo conoscenza e spazio. Partiamo da Ginevra, gli occhi rotondi di Hillary Clinton e quelli allungati di Sergei Lavrov si sono fissati gelidi e incapaci, Kofi Annan quasi piangeva alla riunione dei Cinque da lui improvvidamente convocata a Ginevra. Alla fine è uscito un documento in cui si riparla di «un processo politico» di «transizione», di «legittime aspirazioni» e di quello che né i ribelli né la Clinton vogliono sentire, ovvero della presenza di membri dell’attuale governo in una prossima coalizione.
Secondo scenario triste, il discorso del nuovo presidente egiziano Morsi. Le cancellerie e i commentatori occidentali compulsano i punti e le virgole dell’investitura cercandovi segni di moderazione, e ne trovano, perché no. Sono bravi i Fratelli Musulmani a prenderci in giro mentre disegnano il califfato. Una coraggiosa femminista egiziana, Dalia Ziada, ha osato ricordargli di aver detto che i valori della sharia sono per le donne la migliore garanzia: così la Fratellanza Musulmana intende i diritti umani. Qualcuno ricorda anche che, mentre oggi dichiara che rispetterà il trattato di pace con Israele, ha dichiarato i suoi leader «vampiri» e «assassini». Morsi ha anche promesso di far liberare lo sceicco Omar Abdel Rahman, un terrorista condannato a vita dagli Usa. Un ultimo episodio che mostra quanto siamo inutili: l’Unesco ha dichiarato che la Chiesa della Natività di Betlemme è «patrimonio dell’Umanità». È il primo dei siti in territorio palestinese, quindi oggi affidato a un potere musulmano. In genere, l’islam non riesce a mantenere a lungo uno stile tollerante con i luoghi sacri altrui. Salam Fayyad ha esaltato la decisione come «una vittoria della nostra causa, un riconoscimento globale dei diritti del nostro popolo». Ha dimenticato come la Basilica sia stata il rifugio dei terroristi durante l’Intifada.

Ma l’Unesco ha riconosciuto la Palestina come stato, ha dichiarato la tomba dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe e la tomba di Rachele siti palestinesi. Adesso la Basilica è consegnata a Betlemme, da cui i cristiani sono stati espulsi in gran numero dai musulmani.

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