Non prendetela in giro, sono lacrime vere il commento 2

di Immagino già le prediche moralistiche che da innumerevoli pulpiti saranno rivolte adesso alla regina Elisabetta. Ma come, mentre tanti bambini soffrono la fame e mentre tanti luoghi del pianeta sono a corto d'acqua, lei è in lutto e si dispera per a morte del suo cagnolino Monty?
Noi animalisti, mi metto nel mazzo - a debita distanza s'intende da Sua Maestà - siamo soggetti a intemerate o a sarcasmi per l'attenzione che dedichiamo e per l'affetto che riserviamo ai nostri amici a quattro zampe. Veniamo accusati di sentimentalismo sciocco e di deplorevole insensibilità per i dolori del mondo. Io invece sto dalla parte di Elisabetta (sto dalla sua parte per il pianto che immagino abbia dedicato allo scomparso Monty, non certo per le stragi di fagiani o altro praticate nelle sue tenute)...
Non bisogna eccedere. È un monito, questo, che ritengo ineccepibile se viene rivolto alle acconciature leziose e ai collari imbrillantati che troppi cagnolini sono costretti a sopportare, malgrado loro. Ma il dispiacere che uno prova quando Fido o Micio se ne va merita, oltre che comprensione, grande rispetto. So che la perdita d'un gatto o d'un cane non deve essere paragonata a quella di una persona cara, ma so egualmente che dopo le persone più care vengono, nella graduatoria degli affetti, loro, gli amici fedeli. Pensate alla regina Elisabetta, una signora sempre attorniata da consiglieri e dipendenti pronti a inchinarsi e a darle ragione. Qualche volta si chiederà, la regina, quanto ci sia di sincero e quanto di ipocrita nelle attestazioni di stima e di ammirazione che le vengono tributate in qualsiasi momento e dovunque vada. Ma su Monty poteva sicuramente contare. Lui non fingeva. A lui non importava nulla del fasto di Buckingham Palace e di altre residenze ufficiali. A lui importava di stare con la sua padrona e suppongo che la sua padrona fosse deliziata dalle dimostrazioni d'affetto di Monty.


Queste emozioni appartengono, lo so, all'ambito ristretto della nostra quotidianità, ci inducono - lo scrivo a mia colpa, a mia massima colpa - a dimenticare le sciagure da cui siamo attorniati. Ma i Monty rendono migliore la nostra vita. Resta tempo, se davvero lo vogliamo, per riflettere sulla miseria del Biafra.

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