La questione eternamente irrisolta tra Israele e Palestina ha ancora una possibilità. Lo spiraglio lasciato dalla porta del compromesso civile, peraltro non molto largo, esiste ancora. A dirlo è Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, che però non esita a dire che il comportamento di Israele rischia di uccidere la speranza di una risoluzione.
Al segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, Abu Mazen confida che il rischio di uno "stallo del processo di pace" c'è. E non è da sottovalutare. Come "urgente" è riprendere a dialogare, per cercare una soluzione a un conflitto che sembra insanabile, alla situazione dei territori palestinesi, soggetti a continue attività di insediamento.
Abu Mazen non usa parole tenere con la controparte israeliana. La colonizzazione portata avanti da Gerusalemme è un tentativo "razzista". E la Palestina si dirige a grandi passi verso una "nuova catastrofe", da cui può contribuire a salvarla una nuova iniezione di aiuti dalla comunità internazionale.
Ma una chance per far ripartire il motore del processo di pace, "forse l'ultima", il presidente dell'Anp non si sente di escluderla. E intanto spinge perché sia finalmente riconosciuto il ruolo di Stato "non membro" dell'Onu per la Palestina, mentre gli sforzi per ottenere un riconoscimento reale e completo continuano.
Il nocciolo della questione -
secondo il leader dell'Autorità Nazionale - non è tanto un tentativo "di delegittimare uno Stato già esistente", ma piuttosto quello "di far valere i diritti di uno Stato che deve ancora essere realizzato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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