Sarkozy alla riscossa: sogna un nuovo partito per riprendersi l'Eliseo

L'ex presidente starebbe seriamente pensando di lasciare l'Ump in crisi di consensi. Sa di essere ancora il leader incontrastato del centrodestra

L'ex presidente della Francia Nicolas Sarkozy
L'ex presidente della Francia Nicolas Sarkozy

Il calcio o il ritorno al vecchio grande amore, la politica, ma quella attiva, magari con la nascita di un nuovo partito. Nicolas Sarkozy vuole tornare al centro della scena ed è facile comprendere perché un personaggio come lui - iperattivo, orgoglioso e un po' narcisista come ogni politico di rango che ha provato l'ebbrezza della presidenza - stia pensando a una rentrée eclatante. Scrive il Nouvel Observateur che fra le opzioni a cui sta lavorando l'ex capo di Stato francese c'è anche quella, «seria» ed «evocata ai suoi stretti collaboratori e a qualche peso massimo dell'Ump», di tornare alla carica in vista delle presidenziali del 2017 con un look completamente nuovo, sotto il simbolo di un partito tutto suo. Una voglia giustificata da varie considerazioni: la prima è che l'Ump, il suo partito, ha perso parecchio smalto dopo la sconfitta alle presidenziali del 2012 in favore di Hollande e Sarko pare trovi riduttivo collegare il suo nome a un movimento in crisi. Nonostante la débâcle del presidente socialista, il principale partito di centrodestra in Francia non è riuscito a guadagnare terreno, fagogitato da diatribe interne, incapace di trovare una leadership all'altezza delle nuove sfide (e del predecessore), incalzato a destra dal Front National di Marine Le Pen in costante ascesa. La seconda ragione è la voglia di bypassare le primarie dell'Ump previste per inizio 2016. Sarkozy non è mai stato un fan della consultazione fra i simpatizzanti, che affronterebbe solo per dimostrare di non essere un leader allergico alla democrazia interna. D'altra parte sa di godere di ampissimo consenso all'interno del partito. L'ultimo sondaggio fra i sostenitori Ump conferma il suo primato assoluto: in linea con i trend precedenti Sarkò domina incontrastato, col 50 per cento, al primo posto tra i leader favoriti del centrodestra, seguito a grande distanza da Alain Juppé (18 per cento) e François Fillon (10 per cento). Ed ecco la terza ragione per cui l'ex presidente vorrebbe puntare sul suo nome: offrire agli elettori un'idea di rinnovamento, forte del suo brand e certo di strappare anche il sostegno dell'Ump, per ottenere non solo una vittoria politica ma anche una riscossa personale.

Che l'ipotesi sia al vaglio di Sarkò lo confermano al Nouvel Observateur l'ex primo ministro Jean Pierre Raffarin e l'ex premier ed ex presidente del partito Juppé, che pure ammette di averlo fortemente sconsigliato a lanciarsi nell'avventura, convinto che serva rilanciare l'Ump invece che inventarsi un nuovo partito. Qualche settimana fa, al concerto della moglie Carla Bruni a Parigi, l'ex presidente è stato accolto con un'ovazione e diversi «Torna Nicolas» urlati dal pubblico. La spinta al ritorno è dunque forte, specie dopo il proscioglimento per assenza di prove stabilito dai giudici di Bordeaux, che a inizio ottobre hanno pronunciato un «non luogo a procedere» per le accuse relative all'affaire Bettencourt, nel quale Sarko era sospettato di aver raggirato la miliardaria francese per ottenere finanziamenti illeciti per la corsa alle presidenziali del 2007. A dar man forte all'ex capo dell'Eliseo ci sono le prospettive fosche della gauche francese, incapace di offrire al Paese la speranza di una ripresa economica, mentre i numeri sulla disoccupazione - la piaga che Hollande aveva promesso di combattere strenuamente in campagna elettorale - salgono impietosi e hanno segnato tre giorni fa, con il 10,5%, un nuovo massimo storico dal 1997. Se poi anche la futura traversata elettorale di Sarko nel 2017 dovesse andare male, pare che l'ex presidente abbia già pronta un'alternativa, grazie agli amici del Qatar ormai di casa a Parigi. Per fargli posto, gli sceicchi del Qatar potrebbero liberare la poltrona di presidente del Paris Saint Germain, di cui Sarko è grande tifoso.

Un modo per ricambiare l'appoggio dato dalla Francia al Qatar per l'aggiudicazione dei Mondiali di calcio del 2022, strappati - pare - grazie all'intercessione di Michel Platini su spinta dell'Eliseo allora targato Sarko.

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