Sexy scandalo, cade un altro generale

«Non andare mai a letto con una donna più problematica di te» è una delle «tre regole di vita» del romanziere statunitense Nelson Algren, evocato ieri dal Washington Post per prendere le difese dell'ex direttore della Cia David Petraeus. Eppure, nel letto sbagliato potrebbe essere scivolato un altro pezzo da Novanta delle forze armate Usa. Il generale John Allen, comandante delle truppe Nato in Afghanistan, è finito ieri sotto inchiesta dopo che l'Fbi ha scoperto 20-30mila pagine di comunicazione «inappropriate» - per lo più e-mail - scambiate con la «terza donna» dello scandalo Petraeus: Jill Kelley, l'avvenente signora che ha scoperchiato la storia di tradimento coniugale dell'ormai ex capo della Cia, dopo aver denunciato all'Fbi di aver ricevuto e-mail di minacce dalla gelosa Paula Broadwell, l'amante del generale, la cui abitazione è stata perquisita ieri. Il giorno 4 dell'affaire Petraeus «è una tragedia greca», dice Peter King, presidente della Commissione Usa per la sicurezza interna. Con un bilancio a dir poco catastrofico per i vertici militari Usa - la testa del generale Petraeus che rotola impietosamente sotto gli occhi del mondo, quella del generale Allen appesa a un cappio - e moltissime insidie per il secondo mandato di Barack Obama, che già nel 2009 aveva rimosso il generale McChrystal, altro comandante delle truppe Nato in Afghanistan, per un'intervista critica nei confronti della sua amministrazione e che ieri ha degradato l'ex capo del Comando Africano William Ward, subentrato dopo la strage di Bengasi e ora accusato di aver imbrogliato sui rimborsi spese.
Il generale Allen avrebbe dovuto salire sul trono di comandante supremo della Nato in Europa tra poco più di un mese ma la sua nomina è stata congelata per far luce sulle recenti rivelazioni, su quel rapporto sospetto con la bruna Kelley, amica della famiglia Petraeus e anche lei residente a Tampa, dove vivono entrambi i generali finiti alla gogna per una storia che puzza sempre più di scandalo politico oltre che di fogliettone erotico. Le e-mail scambiate tra i due -entrambi sposati, come la coppia Petraeus-Broadwell- avevano il tono di un flirt, rivela un ufficiale della Difesa statunitense. E se davvero venisse provata una tresca amorosa fra Allen e la Kelley, lui rischierebbe la Corte marziale per adulterio, a differenza di Petraeus, che ha lasciato la divisa dopo la nomina a direttore della Cia. Un terremoto per l'Obama bis, con il presidente costretto a rivedere completamente i suoi piani di rimpasto dell'amministrazione, le nomine del nuovo segretario di Stato e del segretario alla Difesa, ruolo che potrebbe affidare a John Kerry, inizialmente favorito nell'incarico di capo della diplomazia. Se il presidente si dice «sorpreso» dallo scandalo - ma il ministro della Giustizia Holder sapeva dall'estate - molti dei membri del Congresso che si occupano di intelligence sono infuriati per essere stati tenuti all'oscuro della vicenda e - bava alla bocca - sono in attesa del grande appuntamento di domani, quando svolgeranno, a porte chiuse, le audizioni con i vertici di Cia ed Fbi sulla strage di Bengasi. L'attentato in Libia e le possibili informazioni segrete in mano alle due donne chiave dello scandalo, restano lo spettro di questa intricata vicenda.

Nella quale si scopre che gli amanti Petraeus e Broadwell avevano adottato metodi da terroristi di Al Qaida per non essere scoperti: invece che inviarsi e-mail, scrivevano e salvavano i loro messaggi tra le «bozze» del proprio account, che entrambi potevano visualizzare dopo essersi scambiati le rispettive password.

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