Anders Behring Breivik, 33 anni, è stato condannato a 21 anni di reclusione per la strage di Oslo e Utoya in cui, il 22 luglio 2011, morirono 77 persone e 240 furono ferite (guarda il video e le foto). Quando avrà scontato la pena, i giudici dovranno valutare se sarà ancora pericoloso e decidere se scarcerarlo o no. Se fosse stato dichiarato incapace di intendere e volere sarebbe stato rinchiuso a vita in un ospedale psichiatrico, ma la sentenza di oggi accontenta il 72% dei norvegesi. L'estremista, che avrebbe fatto ricorso solo in caso di infermità mentale, è entrato in aula facendo il solito saluto con il braccio teso. Ha ascoltato la sentenza sorridendo e chiacchierando con i suoi avvocati. Ora verrà rinchiuso in isolamento nel penitenziario di massima sicurezza di Ila, alla periferia ovest di Oslo, dove si trova da quando è stato arrestato.
L'anno scorso Breivik piazzò, con lucida freddezza, un'autobomba al centro di Oslo. Poi piombò nell'isola di Utoya dove si stava svolgendo un congresso di giovani laburisti sparando all'impazzata. Fin dal primo momento, l'estremista di destra ha detto di aver compiuto il gesto per fermare "l'islamizzazione" della Norvegia, favorita anche dal laburismo aperto agli scambi interculturali. Si è sempre dichiarato colpevole e non si è mai pentito della sua azione.
"Ho portato a termine il più sofisticato e spettacolare attacco politico mai commesso in Europa sin dai tempi della Seconda guerra mondiale", ha detto durante le prime fasi del processo. Al termine del processo, invece, Breivik si è scusato con i "militanti nazionalisti" per non aver ucciso più persone durante gli attacchi dell'anno scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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