da Roma
Se «si pensa di tirare avanti per altri cinque anni con la rigidità di una statua del realismo socialista, prego». Se invece si vuole «provare a smuovere le acque della politica italiana anche nel centrodestra, piaccia o no anche da Berlusconi tocca passare». Il quotidiano della Margherita Europa, butta sale nella ferita dellindulto, dice la sua sulla battaglia fra garantisti e giustizialisti che si è scatenata nei media della sinistra, schierandosi con i primi. E individua la radice del problema: gli antiberlusconiani. Che sono vivi e vegeti. Anzi, in «frenetica» attività nonostante a Palazzo Chigi non ci sia più il Cavaliere. Sport preferito: «espongono al ludibrio chi sazzarda a rivolgere la parola al famoso Berlusconi». Complice la vittoria risicata dellUnione, «dietro le voci di allargamento» della maggioranza vendono «lombra lunga del Cavaliere nero che torna». «Avevamo - ironizza leditoriale di Europa - un amico così, che ancora negli anni Ottanta considerava pericoloso il fascio littorio inciso nella ghisa dei tombini romani». Gli antiberlusconiani si sono scatenati contro il vignettista Sergio Staino che ha rappresentanto il giustizialismo di sinistra attraverso un uccellaccio nero chiamato «Beriatravaglio». Questo il retropensiero: «cè chi solo apparentemente ha battuto Berlusconi, perché in realtà come lui la pensa, ne condivide lamoralità, lo vuole aiutare, tenere il sella con tutto il conflitto di interessi». In questo «cè una quota di patologia, una sindrome ossessiva». Altre manifestazioni sono quelle di Furio Colombo, al quale «non va giù che Berlusconi sia stato invitato a Giorni dEuropa», la festa della Margherita a Caorle. Lex direttore dellUnità e senatore dellUnione interpreta il dibattito come «unassoluzione del despota dai crimini commessi durante il regime». Niente di tutto ciò, assicura leditoriale.
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