Un taglio netto, deciso rispetto ai programmi iniziali. Nel corso delle Giornate di studio a Carcais, in Portogallo, il Ppe ha eliminato dalla bozza del documento programmatico per la prossima legislatura l'attuazione del modello Ruanda per la gestione delle richieste d'asilo. In tema di immigrazione, è stata inserita la proposta di un 'white paper' per la realizzazione di "hub di rimpatrio nei Paesi terzi per le persone soggette a decisione di rimpatrio e i cui Paesi di origine non li accettano".
Ma non solo. Tra le varie proposte per il dossier migranti, il Ppe ha posto l'accento sul rafforzamento delle capacità nazionali, e sulla "creazione di infrastrutture fisiche e mezzi avanzati di sorveglianza per proteggere le frontiere esterne dell'Ue". In altri termini, il gruppo di centrodestra chieste il finanziamento della costruzione di muri. E, ancora, riflettori accesi su nuovi memorandum d'intesa per"un pacchetto di partenariato globale con Paesi terzi di origine e transito come Mali, Niger, Ciad, Nigeria o Etiopia seguendo il modello dell'accordo Ue-Tunisia e del partenariato strategico e globale tra Egitto e Ue".
Il taglio del modello Ruanda è destinato a fare discutere. La gestione dell’immigrazione è tra i punti centrali del programma del Ppe, che ha speso parole importanti per il memorandum con la Tunisia e per l’accordo tra Italia e Albania. Da qui la necessità di adottare una politica migratoria sempre più incentrata sull’esternalizzazione della gestione dei flussi ai Paesi terzi, seguendo di fatto l’esempio del governo di Rishi Sunak, al lavoro da mesi per appaltare al Ruanda l’accoglienza dei rifugiati.
"Ci siamo impegnati per il diritto fondamentale all'asilo, ma l'Ue, insieme ai suoi Stati membri, deve avere il diritto di decidere a chi e dove concederlo. Concluderemo accordi con Paesi terzi per garantire che anche ai richiedenti asilo possa essere riconosciuta protezione in modo civile e sicuro", quanto scritto nel manifesto del Ppe: "Chiunque richieda asilo nell'Ue potrebbero anche essere trasferito in un Paese terzo sicuro e ivi sottoposti alla procedura di asilo. In caso di esito positivo, il Paese terzo sicuro concederà protezione al richiedente in loco".
Quella legata alla gestione dell'immigrazione non è l'unica novità contenuta nella bozza del documento programmatico dei popolari. Per quanto concerne le politiche green, il Ppe propone una "revisione delle regole per la riduzione della CO2 per auto e furgoni nuovi per consentire l'uso di carburanti alternativi a zero emissioni oltre il 2035".
Entrando nel dettaglio, invoca "una nuova strategia per i E-fuel/biocarburanti/carburanti a basse emissioni di carbonio, con incentivi e finanziamenti mirati, per accompagnare la strategia dell'Ue sull'idrogeno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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