"Se vuoi puoi anche andare a dormire". La frase della Meloni al vertice Ue: cosa è successo

Nel Consiglio europeo non sono mancate scintille e tensioni. A notte fonda si chiede di accelerare ma Meloni fa sentire la voce dell'Italia: "Ci sono alcuni punti irrinunciabili"

"Se vuoi puoi anche andare a dormire". La frase della Meloni al vertice Ue: cosa è successo

Nel governo c'è grande soddisfazione per i risultati maturati al termine del Consiglio europeo: il ruolo dell'Italia è stato ulteriormente rafforzato, accompagnato dall'appello affinché l'Europa faccia davvero sentire la propria voce in maniera unitaria senza sposare l'idea che ci siano Stati di Serie A e altri Serie B. Nel Consiglio Ue non sono mancati momenti frenetici, con tanto di scintille e tensioni che hanno caratterizzato alcune occasioni di confronto tra i 27 leader.

Quella frase della Meloni

Il Corriere della Sera dà conto di quello che sarebbe accaduto giovedì notte verso l'una. In quel momento tutti hanno fretta di chiudere, considerando anche il fattore stanchezza. Dall'altra parte però Giorgia Meloni non ha alcuna intenzione di mollare e di far sì che la fretta di arrivare al termine prenda il posto dell'importanza di una serie di soluzioni per il nostro Paese. E così decide di puntare i piedi quando le viene chiesto di accelerare, di procedere più velocemente per evitare che si faccia l'alba.

La fermezza è un elemento che connota il suo atteggiamento e non passa assolutamente inosservato. "Caro Charles, la tecnica della fretta nella direzione dei lavori la conosco molto bene, l'ho usata anche io nel corso delle riunione notturne sulla legge Finanziaria italiana, ma per me ci sono alcuni punti irrinunciabili, se vuoi puoi anche andare a dormire...", avrebbe detto Meloni all'indirizzo di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo.

Il vertice va avanti e il nostro presidente del Consiglio, nonostante alcuni attimi di tensione, nel capitolo dedicato ai migranti riesce a portare a casa una "novità assoluta" sul fronte dell'immigrazione. Il suo modo di agire alla fine è stato premiato, ha dato i suoi frutti. Non a caso un alto funzionario europeo, riferendosi ai lavori del vertice Ue, ha dichiarato che Meloni nel proprio intervento sui migranti "è stata piuttosto vigorosa, molto efficace, rispettata e costruttiva". Le sue osservazioni sono state giudicate "ottime" e la posizione espressa è stata presentata "con una modalità rispettabile".

Il confronto con Macron

Le conclusioni del vertice attestano che l'Italia è tutt'altro che isolata. L'approccio sbagliato del "facciamo la foto insieme, poi decidete voi" - appartenente al passato - è stato giustamente messo da parte e sostituito con uno più pragmatico e incisivo. Lo dimostra anche il confronto senza giri di parole con Emmanuel Macron, che si sarebbe dimostrato perplesso sulla possibilità di riaprire quanto già concordato in sede del Comitato dei rappresentanti permanenti.

Ma pure in questo caso Meloni ha fatto sentire la voce dell'Italia.

"Emmanuel, forse non ho capito bene come funziona questo Consiglio, ma se non mi sbaglio qui siamo in una sede politica superiore al livello del Coreper ed è qui che prendiamo le decisioni, quindi...", è la frase che fonti europee attribuiscono al nostro presidente del Consiglio.

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