Non c’è modo migliore di rispondere alle accuse strumentali contro il governo di un’Italia isolata in Europa, dei risultati. E di risultati al vertice europeo di Bruxelles ne sono arrivati numerosi e anche molto importanti come testimonia la conferenza di Giorgia Meloni.
Dall’impegno nei confronti dell’Ucraina ribadito dal premier, fino alla questione degli aiuti di Stato, il dossier più caldo per l’Italia era senza dubbio quello dell’immigrazione su cui la Meloni ha ottenuto passi in avanti dall’Ue senza precedenti. Ad attestarlo sono fonti Ue che affermano come il presidente del Consiglio sul tema migranti sia stata "vigorosa, efficace, rispettata". Quella delle Ong, ha osservato un funzionario europeo, "naturalmente è una questione. Il tema della ricerca e del soccorso è un problema per l'Italia come lo è per la Germania e per Malta, con vedute diverse". Ma Meloni nel suo intervento "ha sempre mantenuto il rispetto" degli altri "anche se con alcune opinioni molto differenti sui movimenti migratori. Grazie a un incontro trilaterale con l'Italia si è riusciti a concordare sul linguaggio" delle conclusioni.
È la stessa Meloni a non nascondere la soddisfazione: "Sono molto soddisfatta sul tema dei migranti. Ieri si è stabilito un principio, si cambia approccio, che è molto diverso da quello degli ultimi anni. L'approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere: 'l'immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue'".
"Prima di ragionare sui movimenti secondari - ha aggiunto il premier - dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali. Noi vogliamo che l'Ue si attivi nel suo lavoro sull'Africa, che ora sta facendo l'Italia: immaginiamo una cooperazione rafforzata con i paesi di partenza e transito dell'immigrazione per combattere anche i traffici illegali e consentendo alle persone di entrare in modo legale con flussi ben regolati”.
Nelle conclusioni del Consiglio Ue "c'è il rapporto con chi è impegnato nelle attività di salvataggio. Questo tema è nelle conclusioni ed è abbastanza una novità, e che ne se discuta nell'ottica di regolamentare il funzionamento di queste attività", ha detto il presidente del Consiglio spiegando che nel documento europeo è specificato anche come "non si possa trattare il tema dei movimenti secondari senza affrontare quello dei movimenti primari".
Il risultato ottenuto dall’Italia supera le polemiche giornalistiche sui rapporti tra Italia e Francia e la stessa Meloni non si è sottratta ad affrontare la questione: "Confesso che trovo alcune letture italiane un po' provinciali. Il tema non è 'gelo', 'problemi', il tema è che l'Italia è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d'accordo rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità”.
Quanto successo "non compromette i miei rapporti, ma quando c'è qualcosa che non va devo dirlo" ribadendo la linea italiana: “Non è facile per nessuno di noi gestire la questione Ucraina con l'opinione pubblica, quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso.
Quello che era giusto era la foto dei 27 con Volodomyr Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato. Il tema non era stare nella fotografia e io non ho condiviso" la scelta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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