La visita del Presidente Sergio Mattarella in Polonia certifica un legame sempre più forte tra Italia e Polonia, due nazioni accomunate da un'amicizia storica e da una “fratellanza d'armi” cantata anche da Mameli che va dal Risorgimento alla Liberazione. Questo legame storico, culturale e religioso (i polacchi sono uno dei popoli più cattolici d'Europa), è diventato anche politico, in particolare dopo la vittoria del centrodestra in Italia con Giorgia Meloni presidente del Consiglio.
Il governo polacco è infatti guidato dal primo ministro conservatore Mateusz Morawiecki appartenente al PIS, principale partito di centrodestra polacco e colonna portante dell’ECR, il gruppo dei conservatori europei. Presidente dell’ECR è Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia è l’alleato italiano del PIS, un rapporto politico che va avanti da anni e ha permesso di costruire un solido rapporto tra Morawiecki e Meloni, oggi entrambi premier dei rispettivi paesi.
Il legame tra il governo italiano e quello polacco, assume una particolare rilevanza alla luce della centralità assunta dalla Polonia nell’ultimo anno e mezzo, in particolare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. La Polonia ha contraddetto con i fatti lo stereotipo di un mondo conservatore contrario all’accoglienza aprendo i propri confini a oltre 1,5 milioni di ucraini. Inoltre, a causa del posizionamento geopolitico, ha acquisito un peso in Occidente ingente come principale attore atlantista in Europa occidentale. Nell’ultimo ventennio la Polonia ha inoltre avuto una forte crescita economica ed è aumentato l’interscambio con l’Italia al punto che tante aziende italiane hanno investito in Polonia.
Eppure, il collante più forte tra le due nazioni, rimane quello di carattere culturale come spiega Ryszard Legutko, professore e co-presidente dei Conservatori e Riformisti europei, che in una recente intervista ha affermato: “Con il governo di Roma piena intesa, difendiamo gli stessi valori cristiani”.
Legutko ha spiegato la comunanza d’intenti tra il governo polacco e quello italiano sottolineando la reciproca volontà di un’Europa diversa da quella attuale: “Sono convinto che anche Meloni abbia da ridire sul centralismo politico di Bruxelles”. Poi il professore conservatore polacco si è soffermato sui temi culturali: “La sintonia con il governo italiano è anche sui valori etici, in un contesto in cui si sta cercando di smantellare la società in nome di una non meglio precisata identità Europa”.
Precisando: “Noi difendiamo la famiglia e i valori cristiani mentre assistiamo a ripetuti tentativi di manipolazione ideologica e smantellamento della società in nome di ideologie come quella di genere”. Da qui la stilettata contro l’Ue: “L’Unione europea vuol far cadere il governo polacco, gli rende la vita il più difficile possibile mentre sostiene le opposizioni in vista delle elezioni del prossimo autunno”.
Le elezioni polacche in
autunno avranno una valenza non solo nazionale ma anche europea e rappresentano l’anticipazione di quanto avverrà pochi mesi dopo con le elezioni per il parlamento europeo che potrebbero rappresentare un punto di svolta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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