La "super-ferrovia" da Milano a Monaco che può far correre l'economia

Completare la ferrovia ad alta velocità da Milano a Monaco per connettere appieno i due poli ai due versanti delle Alpi. Ecco la proposta dell'eurodeputato forzista Massimiliano Salini

La "super-ferrovia" da Milano a Monaco che può far correre l'economia

Lo sviluppo delle infrastrutture, ferrovie in testa, è al centro dei progetti di mobilità strategica dell'Europa e del Next Generation Eu. Lo sviluppo di nuove reti, trasporti a lungo raggio e ferrovie ad alta velocità può aumentare la connettività dei sistemi europei, rilanciare i traffici merci e di persone tra i grandi poli dell'Europa e consentire una maggiore coesione tra le regioni più sviluppate.

Ne è convinto l'eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, che da membro Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo ha proposto, si legge in un comunicato, "di inserire la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria tra Milano e Monaco di Baviera nelle reti strategiche transeuropee Ten-T, attualmente in fase di revisione". La capitale economica italiana e quella tedesca potrebbero essere connesse in meno di tre ore "in modo sostenibile per l’ambiente e a costi contenuti".

Le infrastrutture Ten-T di cui parla Salini nella sua nota sono la spina dorsale della connettività del Vecchio Continente. Come ha scritto su Formiche Alberto Rizzi, Pan-European Fellow dell'European Council of Foreign Relations, i network transeuropei di trasporto sono decisivi per l'Unione Europea: " Si tratta di una componente fondamentale non solo per i gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione europea, ma anche per la competitività del mercato unico, grazie alla rimozione di colli di bottiglia e barriere tecniche tra Stati Membri" capaci di frenare i commerci e la crescita. L’Italia è "interessata da ben quattro corridoi: Mediterraneo (Spagna-Ungheria/Ucraina), Scandinavia-Mediterraneo, Baltico Adriatico, e Reno-Alpi (con terminale a Genova)". Negli ultimi anni la crescente domanda di linee di trasporto efficienti, l'espansione dell'Unione Europea e la crescita del trasporto intermodale ha aumentato la domanda per servizi di connessione infrastrutturale efficaci, e la ferrovia può essere il viatico fondamentale per strutturarli.

"Il pacchetto di emendamenti che ho depositato in Commissione Trasporti (Tran)", scrive a tal proposito Salini, "sollecita" l’Ue "a sfruttare al massimo le potenzialità dei corridoi strategici, portando ad una velocità pari o superiore a 250 km/h tutti i tratti ferroviari oggi percorribili ad almeno 200 km/h, aprendo così ad un’estensione capillare dell’alta velocità tra tutte le capitali economiche europee dei Paesi membri". Sarebbe una via maestra per l'abbattimento di sistematiche barriere tecniche e per avvicinare tra di loro le grandi città cuori pulsanti dell'economia europea per mezzo di "una modalità di trasporto sostenibile sul piano ambientale in piena armonia con il Green Deal, economicamente alla portata di tutti i viaggiatori, giovani, lavoratori, professionisti e imprese, agirebbe da volano sul sistema imprenditoriale, fieristico e universitario italiano ed europeo".

La proposta di Salini agirebbe sul Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, per la precisione sulla direttrice ferroviaria Milano-Verona-Innsbruck-Monaco e avrebbe il via libera con la costruzione dei tratti ad alta velocità sulla direttrice Verona-Milano via Brescia e Treviglio, che passa per quattro province cruciali per l'economia e l'industria nazionali (Bergamo oltre ai tre capoluoghi). Uno sviluppo di questo tipo avrebbe modo di decongestionare l'Autostrada A4, perno commerciale e di trasporti del Nord. "Vista la sua centralità nei flussi di merci e persone nell’area più avanzata d’Italia la A4 si comporta come un corpo intermedio, smista le domande della società, interloquisce con i poteri nazionali e locali, collabora con Camere di commercio e associazioni confindustriali. Niente di codificato ma pura economia reale", nota Il Foglio, ricordando come solo sulle sue tratte passino 90-100mila veicoli al giorno (40mila commerciali) con picchi di 140mila.

Deviare su ferrovia buona parte di questo traffico permetterebbe di avvicinare l'obiettivo italiano di alzare dall'11-13% al 30% il trasporto merci via ferrovia nel Paese, di abbattere le emissioni, di aiutare a uno sviluppo integrato e sostenibile e di avvicinare l'Italia all'Europa. Una certificazione ulteriore dell'importanza decisiva delle infrastrutture e di una partita da giocare a livello nazionale ed europeo per lo sviluppo dell'Italia.

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