Il Partito Democratico continua a non avere una posizione sulla difesa dell’Ucraina e a spaccarsi. Continuando a macinare figuracce internazionali. È accaduto ancora una volta a Bruxelles, dove oggi sul voto per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, il Pd si è diviso in tre: astenuti, contrari e favorevoli. Ma soprattutto lo ha fatto in dissenso dal gruppo S&D che ha votato largamente a favore.
Della delegazione pd a favore hanno votato Elisabetta Gualmini e Mercedes Bresso, contro Massimiliano Smeriglio. Astenuti il capo delegazione Brando Benifei, insieme ad Alessandra Moretti, Camilla Laureti, Giuliano Pisapia, Patrizia Toia, Achille Variati, Beatrice Covassi.
La risoluzione, approvata ad ampia maggioranza con il sostegno di Popolari, Renew Europe, Ecr, ed S&D, “invita gli alleati della Nato a onorare il loro impegno per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina alla Nato e si attende che i prossimi vertici spianino la strada per estendere l’invito all’Ucraina ad aderire alla Nato e che il processo di adesione sia avviato dopo la fine della guerra e ultimato quanto prima”, dichiara la distruzione della diga di Kakhovka “un crimine di guerra”, invoca “un pacchetto Ue di misure per la ripresa in Ucraina” e auspica che “i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue possano iniziare quest’anno”.
Il paragrafo è passato con 391 voti a favore, 72 no (prevalentemente dei sovranisti del nord Europa e del gruppo della sinistra) e 48 astensioni. Si sono astenuti anche i cinque stelle Fabio Massimo Castaldo, Tiziana Beghin, Mario Furore, Laura Ferrara, Sabrina Pignedoli.
“Siamo tutti Ucraini, ma alcuni soltanto a parole” ha commentato il deputato di Renew Europe Sandro Gozi: “Poiché quando c’è da votare per il rafforzamento del processo di adesione dell’Ucraina alla Nato, il Pd in Europa dimostra ancora una volta di essere allo sbando e si spacca: c’è chi vota a favore, chi contro, chi si astiene. Come due settimane fa - ricorda Gozi- quando al Parlamento europeo votammo per aumentare il sostegno militare al popolo ucraino. Il Pd è diventato un essere mitologico: un mostro a tre teste. Finiranno per divorarsi tra loro" ha commentato duro il depurato.
E mentre Elly Schelin tace, attacca la posizione del Pd anche da Nicola Danti, vicepresidente a Bruxelles del gruppo Renew Europe: "Il sostegno all'Ucraina è ormai abituale terreno di scontro nel Pd. Sul rafforzare il processo di adesione alla Nato, richiesto in un emendamento a una risoluzione votata dal Parlamento Europeo, il partito Di Elly Schlein torna a dividersi in 3.
Non è una novità: il gruppo si astiene, ma c’è chi vota Si e chi vota No".Infine il commento di Nicola Danti: "Che siano sempre meno i filo-occidentali e sempre di più i neutralisti, questa è una novità".
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