Milano - Letizia Moratti ha deciso di rinunciare al ruolo di commissario speciale del governo per l’Expo che aveva dal 2008. L’ex sindaco lo ha annunciato a Parigi durante l’assemblea generale del Bie. "Ho informato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - ha spiegato Letizia Moratti - della mia decisione di dimettermi". L’ex sindaco ha infatti spiegato che con le elezioni di due settimane fa si è formata una nuova maggioranza e c’è ora un nuovo sindaco. "È con il dovuto rispetto per il nuovo sindaco Giuliano Pisapia e della coalizione che lo sostiene - ha aggiunto - che intendo rinunciare al mio ruolo di commissario speciale di Expo 2015".
Pisapia la ringrazia Il neo sindaco di Milano ha voluto iniziare il suo primo discorso al Bie ringraziando per l’impegno la Moratti: "Voglio ringraziarla a nome mio e di Milano - ha detto - per l’impegno e per il successo di Expo 2015. "Grazie di cuore", ha aggiunto assicurando che la nuova amministrazione è pronta ad impegnarsi per la buona riuscita dell'evento.
Da giorni si parlava delle dimissioni L'uscita di scena della Moratti era nell'aria da giorni. Ad anticiparlo è stato il sito Affaritaliani. E' stato Paolo Glisenti, ex amministratore unico di Expo, ad anticipare che oggi la Moratti avrebbe fatto un intervento al Bie "nel quale chiarirà il suo futuro".
Il Bie: non si perda tempo Per l’Expo di Milano, che si svolgerà nel 2015, "non si può più perder tempo": così ha sottolineato Vicente Los Certales, segretario generale del Bureau International des Expositions nel giorno dell’assemblea generale del Bie a Parigi dove sono arrivati il sindaco Pisapia, l’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, il commissario straordinario Letizia Moratti e il presidente della Lombardia Roberto Formigoni per garantire che c’è la proprietà dei terreni dove saranno costruiti i padiglioni dell’esposizione. "Sono ottimista - ha spiegato Los Carteles -. Per Milano dobbiamo lavorare: se tutto si fa nei tempi, le gare a luglio e i lavori da ottobre, siamo in tempo". Los Certales ha spiegato di avere avuto una lettera della famiglia Cabassi, proprietaria di parte delle aree, che rassicurava sui terreni.
Lite tra Boeri e Sala Mentre Pisapia è volato a Parigi per assicurare al Bie (Bureau International des Expositions) il suo impegno a Milano l'assessore alla Cultura con delega all'Expo, Stefano Boeri, si è accapigliato con Giuseppe Sala, numero uno della società che organizzerà l’evento. A far scoccare la scintilla tra l’architetto che ha firmato il masterplan dell’esposizione universale e il manager, è ancora una volta l’annosa questione dei terreni che per oltre un anno ha ingolfato la macchina dell’Expo stretta tra l’incudine del presidente lombardo Roberto Formigoni e il martello dell’allora sindaco Moratti. Tutto ruota sul prezzo da pagare per le aree sui cui dovrebbe sorgere l'esposizione universale: quando il sindaco era la Moratti l'accordo trovato sotto la regia di Formigoni, con i proprietari (Fondazione Fiera e famiglia Cabassi) prevedeva che i terreni venissero valutati circa 120 milioni. Boeri ritiene invece che pagare quella cifra sia possibile solo prevedendo sui terreni una cementificazione che non era contemplata nel progetto originale di Expo.
La Regione: accordo firmato In realtà ai vertici di Expo e del Pirellone ritengono che la questione sia già risolta prima di esplodere. Ieri infatti "è stato firmato, con atto giuridicamente vincolante, l'accordo tra la società pubblica Arexpo e la Belgioiosa srl (Cabassi) per l'acquisto delle aree destinate all'Expo", si legge in un comunicato della Regione. "Si tratta di un passo fondamentale e decisivo", ha commentato Formigoni, "sulla strada che ho sempre indicato, che ci consente di presentarci al Bie a Parigi perfettamente in regola, nel pieno rispetto dei tempi prefissati, e di procedere decisamente verso la realizzazione di Expo".
Glisenti sullo scontro Ad Affaritaliani Glisenti dice la sua sul dissidio tra Boeri e Sala: "Nella coalizione di centro sinistra ci sono sempre state componenti molto negative e molto critiche su tutta l'operazione Expo. Non è una sorpresa che ci siano differenze di fondo, sostanziali, sulle quali è difficile mediare". "C'è un'oggettiva difficoltà a mediare su Expo sia in termini complessivi sia specificatamente sul profilo del progetto che si vuole portare avanti. Questa coalizione è un gruppo che ha al suo interno componenti molto diversi. Non è una situazione imprevedibile, vista qualche settimana fa".
Il centrosinistra e l'Expo
"L'avvento di Pisapia - prosegue Glisenti - è avvenuto grazie a una coalizione che ha sempre detto cose molto diverse sull'Expo. Le differenze non emergono certo adesso. Il problema è la coalizione e non Pisapia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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