Marianna Bartoccelli
da Roma
Non sono proprio ponti doro, ma quasi, quelli che la Lega vorrebbe fare allUdc se Casini lasciasse la Cdl. Anche se con toni diversi sembrano tutti daccordo: «Se lUdc vuole andarsene è bene che se ne vada, la Cdl non deve inseguire i centristi, tanto le prime elezioni significative saranno le regionali del 2010» - attacca leurodeputato Francesco Speroni. Ancora più duro latteggiamento di Roberto Calderoli: «Tutti siamo necessari, nessuno è indispensabile. Ma se Casini continua con questa tiritera saranno i suoi elettori, che da anni hanno fatto una chiara scelta di campo, a mandarlo a quel paese». Per il vicepresidente del Senato insomma nessuna apertura, anzi polemicamente ricorda a Casini quando lui e i suoi venivano eletti nelle liste di Forza Italia: «Non pensano cosa sarebbero oggi senza Silvio Berlusconi?».
Ma oltre gli attacchi, è nel confronto a Porta a Porta tra Roberto Maroni e Rocco Buttiglione che viene messa in evidenza la differenza tra i due alleati, o meglio come «nel centrodestra si viaggi ormai a due velocità» concordano entrambi. Anche se Maroni, rispondendo a Buttiglione, evidenzia che «non ci sono due opposizioni ma cè unopposizione divisa» e rimarca la matrice democristiana del partito di Casini, grazie alla quale allUdc fa comodo stare nel centrodestra contro la Cdl. «Buttiglione è un vecchio democristiano - insiste Maroni - per cui è chiaro che si trova bene sia con noi che contro di noi». «LUdc non fa il doppio gioco - replica Buttiglione - ma occorre prendere atto che la Cdl ormai rappresenta il passato». E quando spiega che partecipare alla manifestazione di Roma «avrebbe avuto per noi il significato di una capitolazione. Non abbiamo voluto assistere allapoteosi del berlusconismo», Maroni ribatte: «Figuriamoci se anche noi della Lega non teniamo alla nostra identità. Ma la verità è che non stare in piazza San Giovanni vuol dire spaccare lopposizione e oggettivamente aiutare Prodi». E lex ministro leghista ribadisce: «Casini oggi dice le stesse cose che Follini ha detto per due anni, contribuendo a farci perdere le elezioni. Sono i soliti vecchi riti di palazzo a cui per fortuna la piazza ha detto basta».
Maroni ribadisce anche che sabato in piazza il popolo della destra ha fatto una richiesta precisa: «Unopposizione dura, non ammiccante o soffice. Voi dovete decidere - aggiunge rivolto a Buttiglione - da che parte stare: o state con il popolo di San Giovanni o scegliete unaltra strada». I due parlano anche dellipotesi di Partito unico o di una federazione.
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