Scavare in piazzale Lavater senza rovinare le radici dei platani centenari? Si può ma bisogna farlo «a mano». Ammesse altre «attrezzature non invasive come gli strumenti ad aria compressa». La dichiarazione firmata dal comandante provinciale della Forestale, Franco Salvatore, datata 17 settembre, aggiunge un altro capitolo alla storia (ancora senza fine) che da anni vede i residenti di piazzale Lavater opporsi alla costruzione di un parcheggio sotterraneo. Per i comitati questa relazione assomiglia al «non sha da fare» di manzoniana memoria. «La Forestale precisa che si possono recidere le radici inferiori a 3 centimetri, quelle maggiori di 3 come quelle di questi alberi non vanno assolutamente toccate e allora non cè proprio lo spazio per costruire i box, a meno che non si vogliano demolire le case...».
Non solo. «La relazione tecnica firmata dal direttore del settore Arredo urbano del 22 settembre mostra altri problemi progettuali, ad esempio che i camini di areazione (dei box sotterranei) non sono collegati allo spazio fra le griglie - spiega Mario Pascucci del comitato sventolando i documenti - E vogliamo parlare del parere dei vigili del Fuoco? Si sono astenuti, vogliono rivedere il progetto».
Per i residenti è un passo verso la vittoria, questa piazzetta storica non ha la capienza per ospitare un parcheggio. Lassessore ai Lavori pubblici Bruno Simini smorza gli entusiasmi: «Stiamo lavorando per evitare che subentrino in corso dopera altre questioni da chiarire.
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