RomaSiamo al limite con la fantapolitica, ma i numeri con cui si può simulare un ipotetico cambio di maggioranza, quelli sono e su quelli si deve ragionare. Poniamo che scattino i «cinque minuti» nei quali, secondo Casini, si potrebbe mettere insieme una maggioranza alternativa a quella attuale. Quanti deputati e quanti senatori avrebbe? Una somma possibile, alla Camera, partirebbe dai seggi di Pd (206), Idv (24), Udc (39), più le varie anime del gruppo Misto, che comprende lApi di Rutelli (8 deputati), Noi Sud-Pli (6), il Mpa (5), più altri sparsi in diversi partitini, e soprattutto i finiani ex Pdl. Quanti? Una stima accreditata parla di 25 onorevoli fedeli a Fini, ma le stime crescono o si abbassano a seconda di chi si interpelli. In tutto, lipotetica maggioranza alternativa (è chiaro, un agglomerato di partiti lontanissimi tra loro, come lUdc e lIdv) potrebbe raggiungere 320 deputati, contro i 305 di Pdl (senza Fini) e Lega. Ammesso e non concesso che tutti votino contro Berlusconi. Ma facciamo gli avvocati del diavolo e pensiamo allipotesi più estrema.
È ovvio che molto dipenda non solo dal reale numero dei deputati finiani, ma anche da altre mille variabili che entrerebbero in gioco, perché si rischia di sommare le pere con le mele. Ci sono berlusconiani non finiani pronti a tradire Silvio, alterando le stime fatte? Anche questo è difficile dirlo, ma si parla comunque di pidiellini ex forzisti delusi (tra questi, non è un mistero, Beppe Pisanu). Poi ci sono altri deputati che è difficile attribuire ad una delle due coalizioni, e che sul bilancino potrebbero ugualmente pesare.
E al Senato? Anche qui i numeri sono risicati. Sempre ipoteticamente, Pdl (senza Fini) e Lega avrebbero 157 voti, mentre lammucchiata da Fini a Di Pietro passando per Rutelli e Casini, sommando tutto arriverebbe a 158. Un voto di differenza, in realtà un abisso.
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