Tumore al polmone, il nuovo approccio terapeutico batterico

La terapia batterica viene studiata da diversi anni. A tal proposito nel 2017 è nato l'International Cancer Microbiome Consortium che si pone l'obiettivo di mettere a punto cure più innovative

Tumore al polmone, il nuovo approccio terapeutico batterico

Il tumore al polmone, una delle prime cause di morte nei Paesi industrializzati, in Italia è la neoplasia più frequente e viene diagnosticato in egual misura in entrambi i sessi. Tuttavia negli ultimi tempi si sono riscontrati maggiori casi nelle donne. I polmoni sono due organi simmetrici e spugnosi posti nel torace. Il loro compito è quello di trasferire l'ossigeno nel circolo sanguigno e di depurare il sangue dall'anidride carbonica prodotta dall'organismo. La malattia può non solo dar luogo ad una massa che ostruisce il flusso dell'aria, ma è altresì in grado di provocare emorragie polmonari e bronchiali. Esistono due tipologie di tumore al polmone:

  • Il carcinoma polmonare a piccole cellule: è tipico dei fumatori e si sviluppa nei bronchi di diametro maggiore. Ha la capacità di metastatizzare in maniera molto rapida;
  • Il carcinoma polmonare non a piccole cellule: si suddivide in adenocarcinoma, carcinoma spinocellulare e carcinoma a grandi cellule. L'adenocarcinoma, in particolare, è più frequente tra i non fumatori ed è associato alla presenza di cicatrici polmonari.

Le cause e i fattori di rischio del tumore al polmone

Il tumore al polmone è spesso l'esito della somma di mutazioni del DNA. In particolare sono finiti sotto la lente di ingrandimento i geni p53 e RB1 per il carcinoma a piccole cellule e l'oncogene K-RAS per il carcinoma non a piccole cellule. Il più importante fattore di rischio è il fumo di sigaretta (sia attivo che passivo) responsabile dell'insorgenza di 8-9 neoplasie su 10. La probabilità di sviluppare il cancro nei fumatori è 14 volte superiore rispetto ai non fumatori. Tale possibilità sale a ben 20 volte se giornalmente vengono consumate più di 20 sigarette. Non bisogna poi sottovalutare:

  • La predisposizione genetica;
  • L'inquinamento;
  • L'esposizione professionale ai cancerogeni chimici (amianto, metalli pesanti, radon);
  • La radioterapia;
  • Le malattie polmonari preesistenti.

I sintomi e la diagnosi del tumore al polmone

Il tumore al polmone è subdolo poiché nelle fasi iniziali è asintomatico. I sintomi iniziano a comparire in una fase più avanzata e ciò purtroppo spiega il ritardo della diagnosi. Tra le manifestazioni tipiche rientrano la tosse persistente che peggiora nel tempo, il respiro corto e il dolore al petto che si intensifica con i colpi di tosse. Attenzione anche alla raucedine, alla presenza di sangue nel catarro, alla perdita di peso immotivata, alla stanchezza e alla predisposizione a bronchiti e polmoniti.

La neoplasia polmonare diffonde metastasi con molta facilità. Queste ultime interessano soprattutto la pleura, il cervello, il fegato, le ossa, i reni, la cute e il pancreas. La diagnosi, oltre che sull'anamnesi e su specifici esami del sangue, si basa sulla diagnostica per immagini (radiografia del torace, TAC, risonanza magnetica, PET), sulla biopsia e sull'esecuzione di alcuni test molecolari.

Il microbiota intestinale e la cura del cancro

Da qualche anno a questa parte la ricerca oncologica ha focalizzato l'attenzione sul ruolo del microbiota intestinale nell'insorgenza e nella prevenzione di alcune forme tumorali. A tal proposito nel 2017 è nato proprio l'International Cancer Microbiome Consortium con l'obiettivo di percorrere nuove strade e di mettere a punto terapie più innovative. Con il termine microbiota intestinale si indica l'insieme dei batteri che compongono la flora dell'intestino. Numerosi sono i compiti assolti. Essi, ad esempio, partecipano ai processi digestivi, alla metabolizzazione delle proteine e alla sintesi di alcune vitamine. Inoltre garantiscono l'integrità della mucosa intestinale e rendono efficiente il sistema immunitario.

La scienza, dunque, fa enormi passi avanti. Lo dimostra uno studio condotto da un gruppo di ricercatori canadesi e pubblicato su Science, secondo cui il Bifidobacterium pseudolongum è in grado di modulare la risposta all'immunoterapia mediante la produzione della molecola inosina. Quest'ultima interagisce con le cellule T che possono attaccare direttamente il tumore dell'intestino. Ancora su European Urology si legge che i soggetti con neoplasia renale metastatica con abbondanza del batterio Akkermansia muciniphila rispondono meglio all'immunoterapia.

Il tumore al polmone e la terapia batterica

Come già detto il tumore al polmone è la neoplasia più mortale in assoluto e ogni nuova ricerca rappresenta una speranza in più. Gli scienziati della Columbia University School of Engineering and Applied Science, guidati dai professori Dhruba Deb e Tal Danino, sono giunti alla conclusione che la terapia batterica associata ad altri farmaci è efficace nella cura del cancro polmonare. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports. Il team ha utilizzato il sequenziamento dell'RNA per scoprire in che modo le cellule neoplastiche rispondevano ai batteri a livello cellulare e molecolare. Hanno altresì messo a punto alcune ipotesi sui percorsi molecolari delle cellule tumorali che stavano aiutando le stesse cellule a resistere alla terapia batterica.

Al fine di verificare le loro supposizioni, gli studiosi hanno bloccato questi percorsi con gli attuali farmaci antitumorali, dimostrando così che il connubio dei medicinali con le tossine batteriche è più efficace nell'eliminare le cellule cancerose polmonari. La combinazione della terapia batterica è stata inoltre convalidata con un inibitore AKT.

Gli scienziati sono ottimisti e concludono così: «I dati preclinici forniscono un forte impulso a continuare la ricerca in questo settore. In tal modo si potrà aprire la strada a nuove opzioni di trattamento per questa patologia purtroppo ancora estremamente letale».

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