Fede riprende il record dei 400 "Ma il costume non c’entra"

La Pellegrini ringrazia Rogge: "Ha dato il merito ai nuotatori". "Sono stata più forte dei miei guai. Lo dedico ai terremotati"

Fede riprende il record dei 400 
"Ma il costume non c’entra"

Si sono persi i fantasmi, ha ritrovato il record. Dovevate vederla ieri, Federica Pellegrini, gambe e braccia rombavano veloci, mentre dietro la scia da motoscafo sembrava di scorgere nugoli di fantasmi trafelati che, stavolta, non sono riusciti a prenderla. E fu record. Anzi, per dirlo con lei: «Il record è tornato a casa». Record dei 400 metri stile libero, distanza che è stata gioia e delizia per la campionessa olimpica dei 200 sl finché non si sono fatti avanti i fantasmi: paura di non farcela, senso di stordimento e asfissia, incertezze nella testa prima ancora che nel fisico. Di tutto e di più l’hanno spinta indietro, quasi al limite della depressione. Avrebbe potuto mollare la presa, se Castagnetti, allenatore e ct, non avesse trovato l’antidoto: lavorare in allenamento con stress, tensioni e simulazioni di una gara. Il record mondiale (4’01”53) del marzo 2008, agli europei di Eindhoven, intanto si era volatilizzato sotto le bracciate poderose dell’inglese Joanne Jackson che, a Sheffield in marzo, l’aveva abbassato di quasi un secondo (4’00” 66).
Ma ieri, nella piscina dei Giochi del Mediterraneo a Pescara, vasca portafortuna per Federica che proprio qui aveva cominciato a risolvere i suoi problemi («Questa città mi porta bene, ce l’ho nel cuore. Dedico questa vittoria anche alle popolazioni terremotate»), lo squillo che cancella la iattura. Lasciata a cinque secondi la francese Balmy, riecco il record (4’00”41), gioiello da portarsi in dote ai mondiali di Roma. Anche se questo primato ha la faccia di chi cambierà spesso padrone.
Che tipo di record sia, quale valore abbia, difficile dirsi. Oggi la condiscendenza della federazione internazionale sui nuovi costumi ha tolto ai record del nuoto ogni credibilità. L’ha detto perfino Britta Steffen, la tedesca che ieri ha rinnovato il primato dei 100 stile libero stabilito due giorni prima. Vanno tutti come siluri, ma chissà quali sono i siluri veri? La Pellegrini si ritiene autentica, giusto per chiudere la polemica sulla credibilità del costume Jaked totalmente in poliuretano. Ha mostrato il petto in fuori dopo le parole di Rogge, presidente del Cio. «Lo ringrazio per aver detto che vinco non per il costume che indosso, ma perché sono un’atleta all’altezza». Sviolinata condivisa anche dal presidente del Coni, Petrucci, che l’ha definita «fenomenale», dopo averla vista vincere anche con la staffetta 4x100 sl.
Nel frattempo Federica sta ancora aspettando che le venga accreditato il primato dei 200 stile libero, stabilito l’8 marzo a Riccione. Pochi giorni fa, le sono girati i cinque minuti perché la federazione non aveva ancora provveduto ad omologare la piscina del record. Dopo il muso lungo, i tecnici si sono affrettati a misurare le corsie. Sembra una barzelletta, ma è tutto vero. Ne esce male il nuoto.
Intanto il record dei 400 le toglierà tanti problemi dalla testa. «Sono commossa ed emozionata per questo risultato dopo i miei problemi di salute». Il lavoro ha pagato. L’interessata ha ammesso: «Ho sostenuto ritmi di allenamento allucinanti: sono serviti.

Ora non vorrei abituare la gente troppo bene, chissà cosa si attendono dai mondiali? La storia non potrà continuare così a lungo. Mi aspetto tempi difficili». Intanto via per i mondiali di Roma e forse per gli Stati Uniti: potrebbe passarci sei mesi per studiare e cambiare aria. Per ora un progetto, non una certezza.

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