«Federica? Può migliorare il suo record di due secondi»

RomaBuongiorno Castagnetti, che dire: viva il Veneto?
«Si riferisce alla Pellegrini».
Il riferimento è ad un ct veneto, così vincente con i suoi atleti e in nazionale. La Pellegrini è veneta, la Calligaris pure. Avete un segreto?
«Forse è casuale. Certo sono persone umili che sanno sacrificarsi di più».
La Pellegrini sembra superwoman...
«No, niente superwoman. È ben allenata allo sforzo. Più che la fatica fisica, contano la sopportazione allo stress e allo sforzo».
Lei l’aveva pronosticato: scenderai sotto il muro dei 4 minuti nei 400 stile libero...
«Vale la qualità dell’allenamento. E credo che possa scendere ancora un paio di secondi».
I nuovi costumi da superjet aiutano?
«A lei meno che ad altre: è molto leggera sull’acqua, non guadagna tanto. Ha realizzato il primato da 4’01” con un costume normale».
Federica gareggia nei 200 e nei 400. Ora ci potrebbero essere gli 800: se non è Superwoman...
«Finché sei giovane devi provare le distanze lunghe. Poi, quando sei fisicamente forte, vai su distanze più veloci».
Per questa ragione proverà gli 800 qui a Roma?
«La scelta è sua. È stata iscritta, decida. Accetto solo se vuol fare le cose seriamente».
I 200 sl sono la sua gara. Domani la finale...
«Sarà la favorita, ma non sarà certo una passeggiata».
Quant’è cresciuta Federica in un anno?
«È cresciuta in personalità agonistica. Dopo il successo di Pechino ha sfatato la maledizione dell’essere sempre seconda. È scattata la molla, la consapevolezza delle sue possibilità».
Superati i problemi di asma e le paure interiori?
«Dopo il malore di Genova non era giusto vederla soffrire. Scoperto questo broncospasmo, sono rimasti ansia e panico: fatti sparire con gli allenamenti».
E cosa ha pensato domenica quando ha detto: ho la febbre?
«Non posso dirlo per decenza... Dentro mi sentivo morire, ma ho sdrammatizzato. Poi l’ho vista in acqua ed era quella che conosco».
Stupito più a Roma o Pechino?
«Più qui. A Pechino sapevo cosa valeva e ci sono rimasto male per la sconfitta nei 400 sl.

Qui mi ha sorpreso il modo di affrontare pressione e avversarie: da campionessa consumata».
Cosa vede nel futuro della Pellegrini?
«Un miglioramento continuo fino a Londra 2012 dove punterà a tre gare: 200,400 e... lei vorrebbe gli 800, io preferirei i 100 sl. Vediamo chi la spunta».

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