In ferie sempre con l’aumento Lo schiaffo degli ultimi 5 anni

I PREZZI Per sette volte, dal 1999 al 2008, l’aumento è scattato a luglio: con rialzi dal 4,3 al 19,8 per cento

Il prezzo alla pompa? È la somma di una serie di variabili: la quotazione del barile di petrolio e il tasso di cambio tra euro e dollaro si combinano con altri elementi.
Con questa formula le compagnie petrolifere si auto assolvono dalle accuse sul costo di benzina e gasolio nei distributori, quando sembra non seguire i ritocchi verso il basso del greggio. Ma, ribattono automobilisti e associazioni di difesa dei consumatori, quando il petrolio si impenna il prezzo di un pieno subisce incrementi molto più repentini.
Un dibattito infinito sul quale sembra impossibile arrivare a un punto fermo. Ma c’è anche un altro dettaglio che non può passare inosservato. Sono gli aumenti concentrati spesso nei periodi degli esodi estivi, quando gli automobilisti sono più vulnerabili. Se si analizzano i prezzi medi alla pompa del gasolio si scopre che dal 1999 al 2008 i mesi estivi sono risultati economicamente più pesanti in sette casi su dieci. Solo nel triennio compreso tra il 2001 e il 2003 il prezzo medio di un litro di gasolio a luglio è risultato più basso o equivalente a quello richiesto a gennaio. In tutti gli altri casi si sono registrati aumenti compresi tra il 4,3 e il 19,8 per cento. E negli ultimi anni, dal 2004 in poi, l’aumento prima dell’esodo èstata la regola: i divari più sostanziosi nel 2005 e nel 2008.
Le variazioni saranno di certo determinate da numerosi fattori, però le statistiche portano alla luce dati che trovano un riscontro anche in questa estate 2009. La domanda in crescita rappresenta un fattore che influisce sui prezzi determinati dalle leggi regolate da domanda e offerta, ma appare curioso che i ritocchi verso l’alto inizino prima che inizino le giornate che portano milioni di auto sulle strade. E non si può impedire che a qualcuno sorga il dubbio che si tratti di operazioni stagionali, destinate a passare quasi inosservate nelle giornate che vedono gli automobilisti meno disposti al risparmio.

Manca il sigillo della scientificità, ma la statistica fotografa questo panorama per nulla incoraggiante. Anche perché c’è un altro elemento: il prezzo medio dell’anno nuovo è risultato in nove casi su dieci più alto rispetto a quello del luglio precedente.

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