«Noi rappresentiamo lo Stato». È il messaggio che Raffaele Ferrara, direttore generale di Aams, invia a tutti gli operatori di gioco dopo le forti critiche sulla gestione di Aams che dal 2003 sovrintende a tutte le attività di gioco in Italia: «Si tratta di unaccusa infondata. Mai negato agli operatori un incontro. Non ascoltiamo solo i grandi operatori ma anche quelli più piccoli venendo incontro, quando possibile, alle loro richieste come nel caso dellistituzione dellAlbo dei Gestori. Abbiamo sempre mantenuto un ruolo attivo, soprattutto nelle Commissioni preposte. Ho però preteso un rispetto dei ruoli e di competenze - continua Ferrara -. Noi siamo un apparato dello Stato, rappresentiamo un organismo che deve far rispettare le decisioni del Parlamento».
Il Parlamento è contro le pubblicità sul gioco.
«È giusto intervenire con disposizioni ferree. Noi abbiamo preparato delle proposte che impediscono scivoloni su pubblicità fuorvianti. Aams ormai da anni non fa pubblicità al gioco come prodotto, chiederemo ai concessionari di eliminare dai loro messaggi pubblicitari i loghi di Aams».
Un operatore estero lavora in Italia senza adeguarsi alla nostra normativa.
«Stiamo preparando degli interventi normativi da proporre al legislatore. Puntiamo a sanare gli evidenti squilibri tra gli operatori del settore scommesse.
E necessario il bando per introdurre altri 7000 punti di raccolta?
«Vogliamo dare lopportunità agli operatori, con le concessioni in scadenza di poter avere una sorta di riaffidamento dellattività».
E sulle penali degli operatori di newslot?
«Cè una sentenza della Corte dei Conti (i 10 concessionari di newslot dovrebbero pagare complessivamente circa 2,5 miliardi di euro di penali, ndr) che va rispettata. Ma gli operatori la stanno impugnando e quindi liter giurisdizionale non è concluso.
(ha collaborato Fabio Felici)
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