Ferrari, Todt esce dalla pista Comincia l’era Domenicali

Il francese resta amministratore delegato del Cavallino. Gestione sportiva affidata all’italiano con Costa dt. E Brawn passa alla Honda

All’indomani del mondiale brasileiro, il presidente tifoso, Luca di Montezemolo, l’aveva a suo modo fatto capire. «Ringrazio Jean Todt, persona fondamentale per me, che ha dato compattezza alla nostra squadra di F1, gestendo un team dove sono cresciute persone come il direttore sportivo Stefano Domenicali, come il capo progetto Aldo Costa». Parole, queste, che suonarono come la presa d’atto che il passaggio di consegne era alle porte. Ieri la conferma. Il gran capo francese lascia l’impegno in pista per fare a tempo pieno l’amministratore delegato del Cavallino. Todt, quindi, fa quel passo indietro di cui si parlava da tempo. Lo fa dopo 15 anni (arrivò a Maranello nel luglio 1993) di sacrifici e successi, anni in cui, sotto la sua gestione, la Ferrari ha conquistato 6 titoli mondiali piloti e 7 costruttori.
IL NUOVO CAPO – A dirigere la Gestione sportiva, dal primo gennaio 2008, sarà Stefano Domenicali, che quest’anno, assieme a Mario Almondo, aveva retto il team sotto la supervisione di Todt (Almondo sarà ora a capo della direzione Operazioni). Con Domenicali, è stato promosso anche Aldo Costa, che da responsabile del progetto F1 diventa Direttore tecnico. L’ingegnere padre delle ultime Rosse va dunque ad occupare il posto lasciato libero alla fine del 2006 da Ross Brawn che, proprio ieri (coincidenza?), ha smesso di sfogliare la margherita, ufficializzando il passaggio, come team principal, alla Honda F1. Per mesi, il tecnico inglese era stato dato di ritorno a Maranello, ma la vittoria d’orgoglio Ferrari in questo mondiale, firmata dai manager italiani, ha reso inutile la minestra riscaldata.
LAUREA IN ECONOMIA - Domenicali, classe 1965, nato a due passi dal circuito di Imola, è a Maranello dal 1991, quando ci arrivò fresco di laurea in Economia. Due anni più tardi andò alla Gestione sportiva, diventando, nel ’98, team manager F1 e nel 2003 direttore sportivo. Imparentato con Dino Zoff, è sposato e ha due figli. Se Todt aveva come referente Montezemolo, Domenicali avrà il manager francese in veste di a.d. della Rossa e il presidente. La linea di comando, dunque, si allunga.
BRAWN ALLA HONDA – Ross ha deciso. Il cinquantaduenne tecnico inglese in Honda ritroverà Barrichello e il mai sbocciato Jenson Button. Avrà molto da fare, in quanto il team giapponese è disastrato. Ma lui cercava la sfida: «Tornare a Maranello sarebbe stato come indossare un guanto fin troppo comodo. Ho sentito che non sarebbe stata una sfida abbastanza forte». Accontentato.
E ALONSO CHE FA? – Lo spagnolo dovrebbe decidere a ore.

Difficile, però, che accetti le offerte Honda anche se rinforzate dall’arrivo di Brawn. Se fino a giovedì scorso la Renault era in testa ai suoi pensieri, ora fa 50 e 50 con la Red Bull. Motivo? La spy story in cui si è cacciato il team francese. Alonso, va capito, ne ha proprio abbastanza di 007.

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