Una Filarmonica, 30 candeline

Gennaio 1982. L'orchestra della Filarmonica della Scala debuttava sotto la bacchetta di Claudio Abbado. Che, assieme agli orchestrali scaligeri, aveva voluto che la compagine per eccellenza del melodramma potesse lasciare il golfo mistico - anche solo di tanto in tanto - per spendersi nel repertorio sinfonico. Insomma, non solo Aide, Traviate e Rigoletti, ma anche Beethoven, Mozart e Mahler. E così fu. Idea, progetto e realtà. L'operazione fu così fulminea da far scrivere a «un giornale che il nostro era un parto senza gestazione. Ed ora, in un'epoca in cui sono più le gestazioni che i parti…», ironizza Ernesto Schiavi, allora violinista scaligero e oggi direttore artistico della Filarmonica.
Il 3 novembre decolla così la stagione del trentennale della Filarmonica. Il calendario è stato presentato da Schiavi, al fianco di Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, ovvero lo sponsor di maggioranza che rifocilla a dovere una creatura che per statuto è entità privata, cioè non attinge quattrini da enti pubblici. Un organismo indipendente e che proprio per questo, in tempi di recessione, ha acuito la capacità di reazione alle mutate esigenze di mercato (tenendosi stretto lo sponsor). Così si è inventata nuove strategie per radicarsi nel territorio e catturarne la simpatia. Ha aperto le prove al pubblico, devolve introiti a enti no profit, crea spettacoli su misura di bambini, si lancia in operazioni che anni fa sarebbero state impensabili: il caso dei concertoni di settembre al Palasharp, per esempio, su sprone di Francesco Micheli e del suo Festival MiTo. Così come, in collaborazione con Musicom.it, è riuscita ad allargare ulteriormente la platea con concerti in diretta on line, e si racconta con film-documentari che riprendono le parole e la gestualità che in alcuni direttori è un piacere visivo, il caso Gergiev per esempio. Azioni, tutte, promosse a pieni voti. Dall'indagine Ispo risulta che un milanese su cinque conosce bene la Filarmonica, e nove su dieci la identificano come uno dei simboli di Milano.
Ecco i numeri della stagione. Undici: i concerti, uno affidato a un'orchestra ospite, la Staatskapelle di Dresda con Sir Colin Davis. C'è poi il giro classico dei direttori della Filarmonica, in testa Daniel Barenboim (che inaugura), Valery Gergiev, Daniel Harding (impegnato anche in tour in Europa), Riccardo Chailly. Quindi Esa-Pekka Salonen e Peter Eotvos che dirigono pure propri brani, nel duplice ruolo di direttori-compositori. Due i debutti. Quello di Fabio Luisi, direttore in fase di prepotente ascesa, candidato eccellente alla successione di Levine al Metropolitan di NY. Quindi Andrea Battistoni, il ventenne dall'istinto direttoriale - dicono - strabiliante e su cui la Filarmonica ha deciso di investire. Nove i solisti, tra cui il pianista jazz Stefano Bollani, che assieme a Chailly offre un tutto Gershwin. Questo sarà il debutto scaligero di Bollani, fra le eccellenze del pianismo jazz, che assieme a Chailly ha portato la classica in vetta alle classifiche dei dischi più venduti, con tanto di sigillo di «disco d'oro». Il cd Decca con la Rapsodia in blu di Gershwin spopola da quest'autunno, reggendo per tre settimane nella «Top 10» Gfk/Fimi, quattro mesi nella «Top 100» Gfk/Fimi, numero uno nella classifica degli album più venduti su itunes e amazon.it. Un pianista jazz alla Scala: scelta ardita di Chailly e della Filarmonica. Che per la verità osa anche nella scelta del programma dell'intera stagione. Per il 70% almeno si orbita nel Novecento, con una prima esecuzione assoluta, una partitura in stile Rachmaninov proposta da Matteo Franceschini.

Vi sono poi altre tre pagine scritte da compositori viventi.
Claudio Abbado, dalla Sardegna, ha trasmesso un augurio scritto. Ribadisce la promessa di tornare, nell'ottobre 2012, unendo la propria orchestra, la Mozart, alla sua ex (Filarmonica).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica