Luisa Parer
Sotto il nome di consumer banking si considerano generalmente tre attività distinte: il credito al consumo, la cessione del quinto stipendio e i prestiti personali. Ciascuna di queste attività ha un tasso di sviluppo ampiamente sotto le due cifre, anche se quello della cessione del V° appare un mercato in esplosione (più 264,4% nel quinquennio 2000/2005 secondo i dati Assofin). Differenziati nel tasso di sviluppo, questi tre rami del consumer banking appaiono accomunati da una stessa caratteristica: lalto tasso di interesse che i consumatori sono costretti a pagare per accedere a forme di finanziamento, alcune delle quali fanno dellagilità un loro punto di forza. Certamente tali strumenti contribuiscono a innalzare lindebitamento delle famiglie italiane e tutti si domandano quale sarà limpatto del rialzo dei tassi di interesse. Un primo rialzo è stato fatto a gennaio, un secondo a marzo e si parla di un terzo rialzo a giugno. La Bce sembra orientata a mantenere questa via nonostante lopposizione, non sempre manifesta, di alcuni Paesi. Il mondo dei tassi bassi pare, a detta di alcuni osservatori, un panorama destinato ad appartenere al passato: quale sarà lo scenario futuro, dove si posizionerà il nuovo punto di equilibrio nei tassi di interesse? Come reagiranno le famiglie italiane di fronte a tali mutamenti del mercato? Interpellate sulla previsione del volume daffari nei prossimi mesi, le maggiori società operanti nel consumer banking hanno risposto in maniera pressoché concorde, ritenendo che il mercato non subirà flessioni e non esprimendo alcuna preoccupazione sullincremento del tasso di indebitamento delle famiglie.
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