«Fiori d’arancio», lo spettacolo del giorno più bello

Al Palalottomatica fino a domenica 12 novembre una rassegna dedicata all’«arte» del matrimonio

Valeria Arnaldi

L’importante è che se ne parli. Sembra essere diventato questo il motto di molti matrimoni che si celebrano nella capitale. Le cerimonie si trasformano in appuntamenti destinati a stupire gli ospiti, regalando loro un argomento di conversazione - fondamentale poter dire «io c’ero» - e, magari, un pizzico di invidia. Non è un caso che le bomboniere possano essere sostituite da «giornali» di nozze, con interviste a sposi, amici e parenti, meglio se condite con del gossip. l’ambizione - non da poco - è che il giorno più bello nella vita della coppia, rientri anche tra i ricordi più piacevoli degli invitati.
A farla da padrone è l’intrattenimento. Concerti, esibizioni varie, giochi pirotecnici: a svaghi e show dedica grande attenzione «Fiori d’Arancio», da domani al 12 novembre, al Palalottomatica. Accanto a vestiti, liste di nozze, viaggi, servizi video e fotografici, fanno la loro comparsa artisti specializzati in performance da cerimonia. Varie le proposte. Ci sono gli attori-camerieri che, fingendosi del catering, improvvisano gag, coinvolgendo gli invitati. È possibile organizzare spettacoli di cabaret, danza del ventre, ballo cubano, fuochi artificiali, e, perfino, dare alla serata un’atmosfera da fumetto, con un caricaturista che ritrae gli invitati.
Per matrimoni-spettacolo, è di rigore la presenza del regista. «L’originalità è in - dice Cinzia Sabatini, wedding planner (www.cinziasabatini.com) -. Piace molto il casinò-party, in cui si gioca con croupier, ma senza soldi. Si usano fiches con le iniziali degli sposi. Bene funamboli, trampolieri e giochi pirotecnici».
Cambia la musica, non più affidata a band o dj, ma a vere orchestre dall’ampio repertorio. «Melodie classiche in chiesa - prosegue Sabatini - jazz agli aperitivi, di nuovo classiche al pranzo, ma solo come sottofondo, infine, dance anni settanta per trascinare tutti, compresi i più restii, in pista». Uniche eccezioni sono, in chiesa, la canzone della coppia - Schubert e Bach lasciano il posto a Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, Bon Jovi o i Take That, a seconda dell’età degli sposi - e, durante la festa, la serenata-karaoke. Musica anche per le bomboniere: i confetti si abbinano a cd per compilation che seguono, nota per nota, la storia d’amore della coppia. Una tale organizzazione non può che imporre la minuziosa cura dei dettagli fino all’ideazione di intere scenografie. Non più solo fiori, dagli Stati Uniti arriva la moda dei palloncini per archi «gonfiabili» o pupazzi-caricatura degli sposi. Al posto del riso, beneaugurante ma di minore impatto estetico, petali di rosa, lanciati a pioggia all’uscita della chiesa.
«Amo proporre, come location, le dimore storiche di nobili romani - conclude la wedding planner - che ospitano la festa nei loro palazzi-museo, accogliendo personalmente gli invitati». Bando all’album, le foto si pubblicano su internet con Noidue.net, che permette di creare un sito sulla coppia sin dal fidanzamento, con countdown alle nozze, giochi, forum e sondaggi per la votazione dei più belli della festa.


Tutt’altro che virtuale l’elezione delle miss in fiera: Fiori d’Arancio organizza il concorso Modella per un giorno che porta in passerella le future spose. In palio, l’abito bianco o le fedi. L’ingresso in fiera è gratuito, la manifestazione si può seguire virtualmente su www.fioridaranciotv.it.

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