Serena batte Flavia e lItalia si dispera. Al termine di una lunga notte insonne fatta di botte pesanti come macigni, scagliati con violenza inaudita da Serena Williams contro la nostra Pennetta, ieri sono stata costretta a difendermi da una valanga di critiche.
La prima mi è arrivata dal taxista: «Ma insomma, signora Lea, come è possibile che Flavia abbia ancora perso dalla Williams?». E io a spiegare che Serenona è fortissima, per sentirmi ribattere: «Ma allora a cosa serve diventare n. 10 del mondo?». Dopo cè stata la pizzicata del portinaio: «La sua protetta non ce lha fatta neanche stavolta!». Seguita da un incomprensibile paragone con il rugby.
Vagli a raccontare che dalla metà degli anni novanta le due Williams si sono alternate nel dominio del tennis conquistando ben 17 titoli del Grande Slam. Alla fine mi sono beccata un incompetente sermone telefonico sulla seconda palla di servizio che, secondo un altro scienziato del tennis, Flavia non ha! Solo allora, sperando di trovare maggior comprensione tra i nostri lettori, ho chiuso la porta di casa e ho staccato il telefono per affrontare il problema dopo aver fatto un lungo esame di coscienza.
In realtà cosa era accaduto nella notte a Flushing Meadows? Niente di anormale: la nostra coraggiosa Pennetta era scesa in campo determinata a dare battaglia a una grande campionessa. E così ha fatto, suscitando allinizio stati di nervosismo e di emotività nellillustre nemica.
Fino al momento in cui Flavia le è stata addosso, Serenona è apparsa disorientata. Poi, quando lequilibrio era ormai diventato sottile come il filo di un rasoio, la n. 2 del mondo ha avuto la meglio e quindi il sogno di una vittoria a New York si è dissolto in un 6-4, 6-3: score molto dignitoso se si considera che la differenza lhanno fatta 2 break.
Come in tutti gli eventi della vita ci sarebbe voluto un pizzico di fortuna. Sarebbe stato utile il net al momento giusto, che purtroppo è arrivato solo in favore dellamericana. Flavia ha persino avuto due chance di strappare il servizio nel secondo set e lequilibrio è durato fino a 3 pari, quando come un ciclone è arrivato lallungo di Serena. Lalternativa per lazzurra sarebbe stato un sorteggio nella parte alta del tabellone, ormai sguarnita.
In questa estate tutta doro Flavia ha vinto: Palermo e Los Angeles, raggiungendo le semifinali a Cincinnati, New Haven, Baastad, più i quarti a Flushing Meadows.
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