
Fondi per rendere più accessibili le stazioni ferroviarie e favorire - come piace alla giunta Sala - gli spostamenti dei pendolari con treno e bus lasciando a casa l'auto. C'era un bel pacchetto di risorse europee a disposizione. Regione Lombardia ad agosto 2024 ha lanciato un bando da 41 milioni di euro, aperto a Rfi e a una serie di Comuni lombardi selezionati, tra cui Milano che addirittura poteva partecipare con progetti che riguardassero tutte le stazioni della città. Progetti per razionalizzare i piazzali esterni, potenziare la rete ciclopedonale verso gli scali, realizzare nuovi spazi per il bike e car sharing, parcheggi per le biciclette e velostazioni nonchè interventi infrastrutturali per l'interscambio tra diversi mezzi di trasporto. L'obiettivo di Regione: «incrementare la qualità e l'efficienza della mobilità attiva e dei trasporti pubblici», migliorare «la sicurezza e l'affidabilità del servizio» e «disincentivare l'uso dei mezzi privati». Una bella varietà di opzioni per la mobilità green insomma. Si tratta del bando «Multimodale Urbano» lanciato il primo agosto 2024 con un termine inizialmente fissato al 18 ottobre e poi prorogato al 18 novembre. In palio contributi fino a 20 milioni di euro a fondo perduto e fino al 100% del valore delle spese ammesse. Il 13 gennaio Regione ha pubblicato le domande ammesse, diciotto su ventuno. Ci sono i Comuni di Sesto San Giovanni, Rho, Brescia, Cremona, Treviglio, Ponte San Pietro, Abbiategrasso, Mantova, Lissone, Lodi, Como. Lecco, Varese, Busto Arsizio, Morbegno, Bergamo, Desio e Monza. Fuori Caronno Pertusella, Verdellino e Codogno perchè le aree proposte non erano attinenti al bando o per motivi tecnici. Il Comune di Milano? Non pervenuto. Zero proposte e (ovviamente) zero contributi.
«Delle due l'una, e sarebbero entrambe gravi - tuona il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Marco Bestetti -: o la giunta Sala non si è accorta del bando, è stata superficiale, disattenta, e ha fatto perdere un'occasione importante alla città, o ha scelto apposta di non partecipare per qualche motivo politico, forse per non riconoscere pubblicamente che Regione sui temi della mobilità alternativa è molto concreta». Bestetti sottolinea che si trattava «di un bando molto interessante, con una forte dotazione finanziaria. Le risorse sono sempre preziose e scarseggiano, si dice spesso che l'Italia non utilizza a sufficienza i fondi messi a disposizione dall'Ue. E il Comune di Milano, che si lamenta in continuazione dei tagli e si erge a paladino delle battaglie green, snobba completamente il bando. Colpisce, era impostato proprio per realizzare interventi su cui spesso il sindaco e i suoi assessori si riempiono la bocca o auspicano in termini ideologici». Ricorda che si poteva concorrere con progetti per «migliorare l'accessibilità alle stazioni, l'integrazione tra trasporto pubblico e ferroviario, l'utilizzo del bike sharing. La prossima volta che il sindaco Sala o l'assessore alla Mobilità Arianna Censi e quella al Verde Elena Grandi ci parleranno di ciclabili e delle necessarie alternative all'auto alzerò la mano e darò loro degli irresponsabili e incoerenti».
Il consigliere FdI ribadisce: «Sorprende che città minori come Desio, Lissone o Morbegno si rendano conto di questa opportunità e non Milano che ha tanti ambiti ferroviari, ed erano tutti ammissibili. Mi sembra una farsa». Bene «ovviamente per gli altri territori lombardi che realizzeranno le opere, Sala prenda spunto dai colleghi di Sesto San Giovanni, Desio e gli altri che si sono dimostrati più attenti».
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