Forza Italia, scoppia il caso De Lillo

Giorni caldi in Forza Italia. E non soltanto per il colpo di coda dell’estate. A far discutere è l’ipotesi di un’imminente fuga di peso dal partito: quella dei due fratelli De Lillo, il consigliere comunale Fabio e quello regionale Stefano, entrambi eletti con circa 10mila preferenze, ed entrambi corteggiati dall’Italia dei Valori di Di Pietro. Un’ipotesi decisamente smentita da Michele Baldi, capogruppo azzurro in consiglio comunale, che proprio a Fabio soffiò qualche mese fa il ruolo di numero uno dei consiglieri azzurri, con qualche strascico polemico. Ciò che però non gli impedisce di vantare ancora un’amicizia di ferro con Fabio. Su di lui Baldi mette la mano sul fuoco. «Smentisco categoricamente una presa di distanza di Fabio De Lillo dal gruppo di Forza Italia. Ho parlato poco fa con Fabio e stiamo già organizzando il lavoro di settembre».
Un po’ meno ottimista è Francesco Giro, deputato azzurro e consigliere politico del coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi. Dopo un invito alla cautela generale, Giro riepiloga il caso che riguarda Stefano: «Il consigliere De Lillo a fine luglio si è autocandidato alla carica di segretario di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio in aperto contrasto con le indicazioni del suo partito e annunciando la sua sospensione dal partito. Grazie all’interferenza e al soccorso dei voti della sinistra un esponente del centrodestra qual è De Lillo veniva nominato allora per un incarico che spettava a Forza Italia.

Solo lo stile che contraddistingue i rapporti politici in Forza Italia ha indotto il coordinamento nazionale a rinviare su questa grave questione le sue decisioni a settembre, precisando tuttavia che se De Lillo non farà un passo indietro scatterà nei suoi confronti la normale e fisiologica procedura disciplinare prevista dallo Statuto di Fi. Continuiamo però a sperare che De Lillo torni sui suoi passi e resti in Forza Italia».

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