Sanremo. Gara di scollature e di intelligenza. Perché mica si può essere solo vallette, per l'amore del cielo.. Ma chi ha vinto la gara tra le quattro co-conduttrici del Festival?
FRANCINI UNA NE FA CENTO NE PENSA
Eccola la Jessica Rabbit di Campi Bisanzio. Chiara Francini è un concentrato di simpatia dirompente e femminilità traboccante. Con una lista lunga così di film, spettacoli teatrali, serie... è una che una ne pensa e cento ne fa. Racconta come dal contado di Firenze, figlia di una famiglia normale, anzi «figlia di na mignotta» come la chiamava suo papà quand'era piccola, sia arrivata ad diventare un'attrice di successo. «Una parvenu, un'arricchita che però a merenda mangia ancora pane e olio». Insomma una ragazza che sale le scale, non le scende, come ha fatto per tutta la sua vita.
FERRAGNI DA INFARTO
Roba da crepacuore. Da chiamare un dottore in platea. Quel suo nude look resterà nella storia del Festival. Quasi come la farfallina di Belén tatuata proprio lì. Più delle foto dei ministri vestiti da nazisti strappate da suo marito Fedez. Quando Chiara Ferragni è scesa dalle scale con il seno e tutto il resto in mostra è calato il silenzio all'Ariston. Pochi secondi di stupore, «tranquilli, è solo un abito disegnato». Certo in questo Festival, l'influencer più influencer che ci sia ha vinto il premio effetto sorpresa. Per il resto, la letterina a Chiara bambina è stato un bel compitino (che, incredibile, ha scritto tutto da sola, Amadeus dixit), un inno alle donne cinguettato - e speriamo impresso - nella mente di 28 milioni di ragazze/followers. «Pensati libera», Chiara, anche di rispondere alle domande sui testi misogini di tuo marito giovane scapestrato. Stasera ritocca a lei per il gran finale. Chissà come ci stupirà.
FAGNANI SENZA ARTIGLI
Riposti gli artigli in borsetta, Francesca Fagnani smette i panni della giornalista che fa le domande scomode e si accomoda in abitini da sera con scollature vertiginose non supportata da un décolleté adeguato (al vestito s'intende). Cerca di fare la simpatica, la gigiona, la compagnona di «Ama» e Gianni, ma non le riesce poi così bene. Per il momento monologo propina un sermone sul dovere dello Stato di «essere seducente come la criminalità» e sull'importanza della scuola per togliere i bambini dalla delinquenza. Colpisce nel segno, però, quando legge le parole dei ragazzi detenuti nel carcere di Nisida: «Non siamo animali, non siamo bestie, non siamo killer per sempre», dice uno di loro. Chissà se «Ama» le perdonerà mai di aver definito sua moglie «la Yoko Ono italiana», insomma la donna più odiata al mondo dal popolo della musica.
EGONU MAGLIA AZZURRA
Il suo eloquio non è dei più semplici. Risponde a monosillabi, non precisa, non si spiega. «Lo so, sono ermetica». Per questo spesso può essere fraintesa. Anzi, tutti si sentono in dovere di interpretare il suo pensiero. La super schiacciatrice Paola Egonu è una ragazza giovane ed emotiva, che deve ancora imparare a gestire il mondo dell'informazione.
Arrivata a Sanremo sull'onda delle polemiche sulle sue affermazioni sul razzismo degli italiani («Sì, lo sono, ma non tutti»), sul palco dell'Ariston si è rivelata più simpatica, sorridente, semplice e a suo agio delle colleghe co-presentatrici che l'hanno preceduta. Il balletto con Morandi arrampicato su una scatola per raggiungere la sua altezza è stato uno dei momenti più esilaranti di questa edizione. Indossa la maglia azzurra, Paola.
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