Fusilli, limoni e caffè: una delizia di gioielli

Ciondoli e gemelli "Dop" si ispirano al cibo made in Italy: sono tutti fatti a mano

Fusilli, limoni e caffè: una delizia di gioielli

Fusilli, penne, tortellini. Pizza di Napoli, focaccia di Recco. Peperoncini, limoni, ciliegie. Chicchi di caffè, tazzine e caffettiere. Non a tavola, ma al braccio, al collo, alle orecchie e al polso, sotto forma di charms per bracciali, collane e orecchini, e di gemelli. Pensati da designer made in Italy e fatti a mano da maestri orafi aretini. Sono in argento e smalto, giovani nell'immagine e tradizionali nell'esecuzione. «Per realizzare ogni pezzo servono quattro giorni di lavoro e quattro maestranze che si alternano lungo le fasi di design, finitura, smaltatura e montaggio», spiega Giorgio Isabella, imprenditore trentatreenne di Crotone che due anni fa, alla vigilia di Expo, incontra a Roma il trentenne milanese Filippo Maria Capitanio e con lui si lancia in un'impresa coraggiosa. Fonda Gioielli Dop, un brand che nel nome racconta il suo programma, racchiude la sua idea: creare una linea di preziosi ispirata all'eccellenza dei prodotti made in Italy. «Volevamo valorizzare in modo nuovo le 3B del made in Italy: il Bello, il Buono e il Ben fatto», racconta Isabella. Che continua: «Il Bello della cultura e della tradizione italiana, il Buono dei prodotti tipici locali, il Ben fatto dei gioielli realizzati a mano». Nasce così una collezione di ciondoli e gemelli che interpretano le specialità della cucina regionale italiana e i simboli del Belpaese. Dagli ingredienti della tavola alle immagini da cartolina, dal parmigiano al Chianti, alla maschera di Pulcinella, ogni pezzo è una piccola icona, un prezioso souvenir da combinare a maglie in argento o cordini colorati, da indossare con gusto e allegria. L'iniziativa parte dai fondatori, due giovani trentenni italiani legati alle proprie origini, amanti dello Stivale e accomunati dal desiderio di darsi di fare. «Ci stiamo provando», dicono. E ci stanno riuscendo, viene da dire. Perché Gioielli Dop funziona. A due anni dal debutto il brand riscuote già seguito e riscontro, in Italia e all'estero. È distribuito attraverso un network «gourmet» di gioiellerie con sede nelle principali città d'arte e località turistiche nostrane. Conta corner all'interno di department store di alto target, come il romano Coin Excelsior, e viaggia online sul sito www.gioiellidop.com attrezzato per l'e-commerce. All'estero è entrato nella rosa delle new entry del colosso americano Nordstrom su 700 candidature si è piazzato tra i 50 eletti -, a ottobre ha inaugurato un pop-up shop a New York. Dall'altra parte del mondo, in Asia, è presente a Tokyo con una vetrina all'Imperial Hotel. Veloce e globale, non intende fermarsi. Prossime mete? Dal 20 al 25 gennaio Gioielli Dop debutta a Fiera Internazionale VicenzaOro - sarà in esposizione nel Padiglione 1, Stand 352, della GlamRoom -, una partecipazione che nel settore rappresenta un traguardo, oltre che una vetrina e un trampolino di lancio. E a breve mira a sviluppare il cosiddetto travel retail, alias spazi all'interno di stazioni e aeroporti.

Dietro i risultati e gli obiettivi, il binomio vincente di food e design made in Italy, seguito e curato nei dettagli. Dal disegno al packaging, tutto ruota attorno al bello e al buono del nostro Paese. Le linee sono gustose. E anche i costi piacciono.

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