Gazzè e l’irresistibile forza dell’ironia musicale

Dopo il successo sanremese l’artista torna a confrontarsi col pubblico

Gazzè e l’irresistibile forza dell’ironia musicale

Auditorium, esterno notte. Un palco, gli strumenti dei musicisti. E circa duemila spettatori che hanno risposto alla chiamata di Max Gazzè. E lui puntualmente salta fuori e racconta le sue storie ironiche, surreali, condite da melodie raffinate e avvincenti. Sembra una recensione, invece è ciò che succederà lunedì sera alla Cavea del Parco della Musica.
Dopo il trionfo di Daniele Silvestri, autore di un concerto intenso e divertente, è il turno di un altro cantautore della scuola romana. Gazzè torna a esibirsi nella sua città dopo la fruttuosa esperienza sanremese: Il solito sesso è stata indubbiamente una delle poche belle canzoni ascoltate durante la kermesse canora, giustamente premiata dalle radio e dal pubblico. Il racconto dell’irresistibile forza che attrae due anime, «uno schiocco che trascende la vicenda terrena e sta lì sospeso tra loro, come un piccolo sole privato che illumina e riscalda, come una specie d’incantesimo». Canzone seguita da un album complesso e dal titolo misterioso, Tra l’aratro e la radio. Una sorta di scioglilingua, che in realtà è il filo conduttore del disco, il tema che più di una volta affiora tra un brano e l’altro. Scritto con il fratello Francesco e con l’amico Gimmi Santucci, raccoglie riflessioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella industriale. Dall’aratro alla radio, appunto. Già il brano d’apertura, L’evo dopo il medio, indica in un nuovo diluvio purificatore l’unica via di salvezza, dopo un progresso esasperato, a volte inutile e sommessamente subito dall’uomo.
L’album è stato inciso con musicisti d’eccezione: in studio, tra gli altri, si sono alternate la giovane chitarrista di talento Carmen Consoli e la trascinante percussionista Marina Rei. Dal vivo invece Max Gazzè sarà affiancato da una nuova band, che ha debuttato il primo maggio sul grande palco di piazza San Giovanni: Santi Pulvirenti e Giorgio Baldi alle chitarre, Clemente Ferrari ai sintetizzatori e al Fender rhodes, l’ottimo Puccio Panettieri alla batteria e Giorgia Costanzo, seconda voce del gruppo nonché addetta a percussioni e vocoder.
In scaletta, come è ovvio, vari brani tratti dal lavoro più recente affiancheranno i classici del cantautore romano, da La favola di Adamo ed Eva a Una musica può fare.


E dunque Gazzè torna protagonista, dopo il lungo tour in cui ha diviso il palco con le amiche-colleghe Marina Rei e Paola Turci. Un supergruppo estemporaneo, in cui i tre artisti hanno giocato a scambiarsi le canzoni, riarrangiandole e interpretandole in modo originale e inedito.

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